Roma, 26 dicembre 2014 – Arriva in tutte le sale italiane dal 1 gennaio 2015 The Imitation Game, l’attesissimo film tratto dal romanzo di Andrew Hodges (Alan Turing. Storia di un enigma) che racconta la vita del matematico inglese Alan Turing. Per la regia di Morten Tyldum (Headhunters) e la sceneggiatura di Graham Moore, la pellicola vanta un ottimo cast tra cui l’attore Benedict Cumberbatch nel ruolo del protagonista e Keira Knightley nella parte di Joan Clarke, amica e partner di decrittazione di Turing.
“E’ la storia di una vita straordinaria. E’ una di quelle storie che se uno l’avesse inventata non sarebbe stata credibile – spiega il giovane Moore – L’uomo che ha inventato il computer ed è stato perseguito dal Governo per la sua omosessualità e che infine si suicida. Tutto questo in un unico film; assurdo, quasi incredibile, ma vero”. Stando alla sua biografia Alan Turing (1912 – 1954) è stato un vero genio, un eroe di guerra ed una vittima in balia di numerose esperienze drammatiche tra cui l’accusa nel 1952 di omosessualità. Nonostante si difese dicendo che “… non vedeva niente di male nelle sue azioni” e nonostante in quel periodo il parlamento stesse dibattendo sull’abrogazione o meno del reato, il matematico inglese fu condannato ad una pena durissima con castrazione chimica ed assunzione di ormoni femminili che gli causarono, nel tempo, lo sviluppo del seno.
All’età di 41 anni si tolse la vita come Biancaneve (una mela avvelenata con cianuro di potassio) anche se molti sostengono sia stato indotto al suicidio dai servizi segreti britannici. Ci sono voluti più di cinquant’anni perché l’Inghilterra si scusasse ufficialmente con l’inventore dell’attuale scienza informatica. Il primo ministro Gordon Brown nel 2009 riconobbe che Turing fu oggetto di un trattamento omofobico (come Oscar Wilde nel 1895 e molti altri prima e dopo di lui): “Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un’Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell’umanità(…). Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio”.
Il discorso del primo ministro sarà fondamentale non solo per una questione politica ed etica del territorio britannico, ma anche ( e soprattutto) per la nascita del film The Imitation Game. Un articolo sul discorso di Gordon Brown arrivò alle mani dei produttori della Bristol Automotive Nora Grossman e Ido Ostrowsky i quali, incuriositi dal semisconosciuto matematico inglese, decisero di approfondirne la storia e di realizzazione un film.
Ben 113 minuti per raccontare come la sua ossessione per la scienza lo portò alle prime bozze di quella che oggi conosciamo come “informatica”; con i primi concetti di algoritmo e di calcolo quali future basi degli attuali computer. Grazie alla collaborazione di diverse persone Turin riuscì a decodificare il meccanismo dei cifrari tedeschi che da quel momento in poi non sarebbe stato più un enigma. All’ottima riuscita del film (vincitore del Toronto Film Festival 2014), hanno contribuito Mark Strong, Allen Leech, Matthew Goode, Rory Kinnear, Matthew Beard e Charles Dance.