Roma, lunedì 4 aprile 2011 – A sorpresa, viste le ultime sofferte prove dei bianconeri, la Juventus vince la trasferta di Roma contro i giallorossi per 2-0. Reti di Krasic e Matri, entrambe su assist di Grosso, il migliore in campo. Lo stop complica la rincorsa della Roma per la zona Champions (l’Udinese, che ha perso a Lecce, è a 6 punti), mentre rilancia le speranze juventine per un posto in Europa. Partita dal duplice volto. Il primo tempo è tutto della Roma, che in tre limpide occasioni costringe il portiere Storari a compiere altrettanti miracoli. Su Vucinic, Totti e De Rossi il n. 1 bianconero, sceso in campo per l’indisposizione di Buffon, dimostra di valere quanto il suo collega di reparto. La squadra di Delneri, messa in campo con un inedito, quanto accorto e fruttuoso 4-5-1, pensa a stare coperta e a interrompere le trame offensive di Vucinic e Menez. Veloce nelle ripartenze, si affida a Krasic e a Pepe. Unica punta Matri, che svaria per tutto il fronte d’attacco. Anche se produce poco quello che sorprende è la reattività dei bianconeri. Chiuse le fasce ai giallorossi, la difesa soffre meno e le conclusioni a rete in effetti arrivano da lontano o da posizione decentrata (Totti). Solo nel finale un rapido contropiede di Marchisio mette Matri a tu per tu con Doni, ma l’attaccante ex Cagliari non crea problemi al portiere giallorosso. Eppure il calo della squadra di Montella, registrato negli ultimi dieci minuti del 1° tempo, è un preallarme per i tifosi. Vucinic e Perrotta si spengono nel corso della prima mezzora e Totti non regge i ritmi aggressivi del centrocampo bianconero. Giocano bene anche i due esterni difensivi Motta e Grosso. Quest’ultimo frena in più di un’occasione il genio di Menez.
La ripresa è tutta di marca juventina. Merito anche dell’equilibrio in campo degli undici di Delneri, che alternano come seconda punta Krasic o Pepe, i quali sfondano per le zone centrali del campo. Ma è da una bella azione sulla sinistra con scambio tra Marchisio e Grosso, che il terzino Campione del Mondo arriva sul fondo e serve Krasic al centro dell’area. Tiro al volo e gol del serbo, autore di un’ottima prestazione. Lo svantaggio produce la reazione dei giallorossi, che si buttano in avanti, aprendo ampi spazi per gli inserimenti bianconeri. Cinque minuti dopo, sempre Grosso serve in profondità Matri che si allunga la palla sull’uscita di Doni, serve Pepe che però spreca calciando sul portiere. La reazione migliore della Roma arriva da Menez, che al 27’ supera Marchisio (ammonito) e Grosso sulla destra e coglie la traversa. Alla Juve però la sera gira bene (sembra la fotocopia della partita con l’Inter) e tre minuti dopo, arriva il raddoppio di Matri, che servito ancora da Grosso e tenuto in gioco da Juan, segna la sua 17esima rete stagionale, complice il portiere Doni. Il gol spegne in parte la partita. Il ritmo rimane alto, ma non è più caratterizzato da rapidi cambi di fronte. La supremazia territoriale della Juventus nel secondo tempo è evidente. Ma anche nel primo la Vecchia Signora aveva dato prova di una buona circolazione di palla, di adattamento tattico e di reazione fisica. Tutto quello che è sempre mancato negli ultimi 4 mesi di campionato. Il 4-5-1, che alle volte diventa 4-4-1-1 ha dato equilibrio alla squadra, uscita dall’Olimpico senza incassare reti. Una notizia per una difesa che finora ha preso 38 gol. La formula adesso va conservata e se possibile ripetuta, perché può portare ad un piazzamento in Europa. La Champions è lontana 8 punti. Un po’ troppi anche per chi crede ai miracoli. Arrivare però sesti, magari con un punteggio migliore dello scorso anno sarebbe già un mezzo successo.