Roma, mercoledì 2 settembre 2015 – Fiat lux. La citazione biblica è d’obbligo perché dopo un’estate di estenuanti trattative per dare ad Allegri il sospirato trequartista, la dirigenza bianconera è riuscita nel suo scopo. Se si dovesse tradurre in un blockbuster la lunga telenovela che ha coinvolto i tifosi juventini, non potrebbe che essere un film alla Stallone. Un Rocky, dove si soffre, si soffre e si soffre, ma alla fine all’ultimo nanosecondo disponibile si vince. Solo che la vittoria questa volta è inferiore alle aspettative di partenza e gli schiaffoni volati, e soprattutto presi, restano a deturpare l’immagine. È arrivato Hernanes, centrocampista brasiliano trentenne dall’Inter, che con i nerazzurri è spesso e volentieri partito dalla panchina. Un profilo decisamente più basso rispetto a quelli sbandierati dai media. Il vero obiettivo era Draxler, che però la Juventus non ha voluto prendere, giocando al moderato rialzo con lo Schalke 04 per tutta l’estate e insinuando dubbi sulla condizione fisica del 21enne tedesco, reduce da un doppio infortunio nella passata stagione. Tra il sogno e la realtà c’è molta distanza. Però Hernanes ha un profilo giusto, nel senso che se servirà parcheggiarlo in panchina non farà storie. Sia chiaro a Marchisio non si possono chiedere le intuizioni alla Pirlo, ma i ritmi di Marchisio quando ha sostituito Pirlo lo scorso anno sì. Quello che in fondo è mancato in queste due prime gare juventine è stato l’ispiratore della manovra. Colui che presa palla, senza ansia, ha la lucidità – anche se sotto pressione – di attendere il movimento dei centrocampisti e delle punte. Marchisio lo può fare, perché lo ha fatto in passato.
L’errore della dirigenza è stato quello di non trovare subito un vice Marchisio, visto l’infortunio capitatogli, o di non trovare subito un trequartista per cambiare modulo. Un vice Marchisio serve se si vuole giocare con il 3-5-2. Un trequartista se si vuole adottare il 4-3-1-2, anche se in quella veste Pereyra lo scorso anno non aveva sfigurato. Adesso è da capire se con Hernanes si potrà adottare la stessa tattica adottata da Conte e da Allegri nei momenti topici della gara per far saltare il pressing avversario. Lo scorso anno, giocando con Marchisio e Pirlo, quando il pivot bianconero era pressato e impossibilitato a prendere palla, interveniva al suo fianco l’altro, in alcuni casi scambiandosi anche la posizione e disorientando gli avversari. Questo permetteva di prendere tempo con una fitta rete di passaggi (che ha disorientato anche il Real Madrid e a tratti il Barcellona) tra la mediana e la difesa e di attendere lo smarcamento degli uomini di fascia, dei centrocampisti avanzati o delle punte. Senza due ragionatori sulla mediana bassa si rischia di cadere vittima del pressing avversario e di non uscire dal bunker difensivo. La squadra che ha in mano Allegri alla fin fine è forte e ben assortita, bisogna capire però se potrà trovare presto le geometrie di gioco. I nuovi arrivati sono troppi e devono capire i movimenti. La Roma, con tanta qualità in più dell’Udinese, ha giocato come i friulani, cercando di aggredire subito le fonti di ispirazione del gioco bianconero – che per la verità sono state poche e scarse, anzi incarnate dal solo Bonucci.
Sempre in chiave mercato una parola ancora va spesa per Kingsley Coman, che giocherà le prossime due stagioni con il Bayern Monaco. Il comunicato diramato dalla Juventus parla chiaro. «Con i bavaresi si è raggiunto l’accordo per la cessione dell’attaccante francese a titolo temporaneo sino al 30 giugno 2017, a fronte di un corrispettivo di € 7 milioni pagabili in due rate: € 5 milioni entro cinque giorni dal rilascio dell’International Transfer Certificate e € 2 milioni entro il 1° luglio 2016. Il contratto prevede, inoltre, la facoltà per il Bayern München di esercitare, entro il 30 aprile 2017, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di € 21 milioni, pagabile in due esercizi». Con l’arrivo di Coman, Guardiola si è affrettato a dire che il Bayern ha acquistato il nuovo Robben. Coman è un campioncino in fieri. È forte e in prospettiva può diventare un top player. Qualche speranza che non sia del tutto perduto alla causa bianconera c’è. Intanto il diritto di riscatto, che non è un obbligo, sta a significare che la Juventus lascia aperte le porte ad un suo futuro ritorno, anzi non spinge per un addio definitivo. Intanto il corrispettivo molto alto, richiesto al Bayern per un giovane di soli 21 anni (nel 2017). Infine il fatto che Guardiola è già promesso al Manchester City per la stagione 2016-2017. Quindi Coman dovrebbe essere adottato in via definitiva dal tecnico che subentrerà a Guardiola l’anno prossimo. Tante variabili dunque che potrebbero riportare in bianconero un giocatore che promette tanto e bene e che forse poteva servire quest’anno meglio di Zaza.