Roma, giovedì 21 agosto 2014 – Una Juventus modesta e solo un ricordo della squadra che per tre campionati ha dominato in Italia. È quella che è emersa ieri dalla partitella tra Juve A e Juve B a Villar Perosa. Visti squadra, giocatori e modulo adottato, sarà un risveglio brusco quello che attende i tifosi il 30 agosto all’apertura della nuova stagione. La squadra di Allegri non ha le qualità di competere per lo Scudetto. E non solo per colpa di Allegri. La Juventus non ha fantasia,vivacità e carisma in attacco. Pur con le attenuanti di avere gambe pesanti e imballate per l’allenamento mattutino, la squadra è parsa spenta. La forza di Conte era di sopperire con la tenacia e la forza mentale alla mancanza di qualità. Perso questo fondamentale ingrediente, ossia lo spirito di sacrificio instillato dal tecnico nella rosa, rimane poco con cui costruire un gruppo vincente. Si può ripristinare il 3-5-2 (per il momento rottamato in favore del 4-3-2-1) o si possono trovare altri moduli, ma il problema resta. La Juventus non ha qualità. Gli acquisti estivi sono stati tutti all’insegna del cosiddetto fair play finanziario. Pereyra, Romulo, Evra, Coman. Eccetto il nazionale francese che porterà un po’ di esperienza in chiave Champions, ma che a fine carriera serve più per tamponare le falle del presente e mutare pelle al modulo voluto in questi anni da Conte, non per programmare un luminoso futuro, tutti gli altri sono di modesta levatura, anche se Coman in prospettiva potrebbe rivelarsi un valido giocatore. Il solo Alvaro Morata potrebbe essere paragonabile ad un top player, voluto per aumentare il tasso qualitativo della squadra, avere un arma in più da sfoggiare in Italia e all’estero e programmare il futuro. Per peso economico Morata vale Iturbe. È invece tutto ancora da capire quale sarà il suo impatto nel nostro Campionato. Purtroppo per la società il giocatore si è infortunato al primo allenamento, per cui tutto è rimandato sine die.
Il vero mercato la Juventus lo avrebbe iniziato solo nel momento in cui fosse riuscita a vendere Vidal, il giocatore che la dirigenza aveva individuato come sacrificabile (forse anche in virtù dell’infortunio al ginocchio che gli è capitato a marzo). Con i soldi incassati dal Manchester United Marotta e Paratici avrebbero portato a casa un forte e giovane difensore centrale e una punta di qualità da affiancare a Tevez, Giovinco (il più in forma dei bianconeri nelle ultime uscite) e Morata. Così non sarà perché soldi non ce ne sono. Per cui tutti i nomi più o meno importanti, che in questi ultimi giorni di mercato girano intorno ai bianconeri, sono solo rumors e speculazioni della stampa, quando non vere e proprie azioni di disturbo. Si parla con insistenza di Lavezzi e di Jovetic. Inoltre alla Juventus è stato accostato il nome improbabile di Falcao, uno tra le più costose punte oggi sul mercato in rotta con il Monaco. Tutte invenzioni della stampa che destabilizzano l’ambiente bianconero, facendo credere ai tifosi che la dirigenza potrebbe arrivare a giocatori importanti, pur conservando i suoi top player. La verità, ribadita per altro da Marotta ieri al termine della partitella aziendale tra Juve A e Juve B, è che la società probabilmente prenderà ancora due giocatori. Un difensore e un attaccante. Ma saranno di media levatura. In difesa ha individuato Luisao, un altro 33enne, con il quale intende puntellare il reparto a quattro. In attacco sarà un affare last minute. Niente di eclatante o di eccitante, per cui varrà la pena di strapparsi i capelli. Il momento è quello che è. Dopo la sbornia con Conte ci sarà un biennio grigio e poco esaltante, se tutto va bene.