Roma, lunedì 6 febbraio 2017 – La Juventus non fa sconti sul terreno amico dello Stadium e contro i cugini rivali dell’Inter vince la 28° gara consecutiva e vendica la sconfitta dell’andata. I nerazzurri, trafitti da un bolide fuori area di Cuadrado, lamentano due rigori, disconoscendo la direzione arbitrale di Rizzoli. Ma se si toglie un colpo di testa da corner parato da Buffon, nei 90 e passa minuti di gioco l’Inter non ha fatto un tiro in porta. Diverso invece il corso della gara per Handanovic, il migliore in campo fra gli ospiti, determinante in almeno cinque interventi, senza dire che per due volte la Juventus ha colto la traversa. Insomma tanto gioco in mezzo la campo per la squadra di Pioli. Tanta qualità anche. Allegri però ha saputo trovare sempre le contromosse, ha azzeccato squadra e i cambi di modulo in corsa e ha portato a casa il risultato, minimo a giudicare dal volume di gioco e dalle azioni pericolose che la Signora ha prodotto. Da quanto visto l’1-0 sta stretto alla Signora, che continua la sua corsa verso il 6° scudetto di fila. Al di là della pretattica della settimana bianconera, più tranquilla e riposante di quella interista, che ha dovuto disputare la gara di Coppa Italia, dove Allegri ha gettato fumo negli occhi in merito al sistema di modulo che avrebbe adottato, l’allenatore anche stavolta non si è allontanato dal 4-2-3-1. Il nuovo sistema di gioco che gli permette di avere in campo tutti i pezzi forti del suo repertorio sembra ormai aver soppiantato il vecchio 5-3-2. Sembra ma in effetti non è del tutto vero, perché nel finale, quando Pioli ha messo in campo tutti i suoi attaccanti, la Juventus è tornata al 3-5-2 classico, ripresentando tra l’altro Dani Alves e Marchisio, entrambi reduci da infortunio.
Ma anche nel corso del primo tempo, dopo circa 20 minuti, la Signora ha dovuto cambiare pelle. Stavolta lo ha fatto in corsa, alternando il 4-2-3-1 con un più funzionale 4-4-2, lasciando sulle fasce Cuadrado e Mandzukic a fare il lavoro sporco. Con le linee più serrate a centrocampo, Allegri ha potuto arginare meglio le folate avversarie e contrastare il pressing asfissiante a tutto campo che gli ospiti hanno messo in pratica fin dal primo minuto, per cercare di mettere in difficoltà i bianconeri. Nonostante questo, grandi azioni pericolose non ci sono state, se si esclude una rasoiata di poco fuori di Joao Mario e un contropiede di Perisic, concluso con un tocco a lato di Icardi, che ha fatto poco altro nel corso della gara. Invece la Juventus ha creato molto di più, a partire da una sforbiciata acrobatica ed esteticamente bella di Dybala, che ha avuto la sfortuna di essere calciata troppo centrale sul portiere. Una traversa, sempre di Dybala, con tiro a giro morbido e beffardo. Un colpo di testa in tuffo e in corsa di Mandzukic che se dentro lo specchio avrebbe beffato portiere e difensore. Una girata maldestra di Higuain su bel servizio sempre di Mandzukic. Una traversa su punizione di Pjanic, deviata da Handanovic. Il gol di Cuadrado sullo sviluppo di un corner. Sempre nel primo tempo l’Inter aveva prodotto un tiro pericoloso di Gagliardini, alto sulla traversa. Un colpo di testa ravvicinato, parato bene da Buffon (unico vero intervento del portiere bianconero). E almeno un altro colpo di testa, sempre di Gagliardini, ma che è sembrato più un appoggio indietro al portiere che un tentativo di offendere gli avversari.
Nel secondo tempo, l’Inter è calata nel pressing e la Juventus ha saputo amministrare bene la gara con il possesso palla. Si è fatta cogliere un paio di volte in contropiede, perché ha cercato di accompagnare la manovra con tutta la squadra per chiudere definitivamente la gara. Nella seconda frazione la Signora ha prodotto almeno tre azioni da gol, una sprecata da Pjanic, che servito da Higuain in maniera intelligente non ha avuto la forza di calciare forte a rete. E due interventi strepitosi del portiere nerazzurro che si è esaltato su Higuain, ed è stato fortunato su Mandzukic, la cui girata di testa a pochi metri se l’è ritrovata quasi in faccia e distinto ha potuto pararla. Dell’Inter si contano un paio di tiri sopra la traversa. Se si guarda alle statistiche si vede che il possesso di gioco è stato leggermente in favore dell’Inter (52%). I tiri totali 10 a 8 per la Signora, di cui 7 in porta e con quattro parate determinanti. In casa nerazzurra i tiri nello specchio sono stati solo 2. Da qui si capisce la capacità di incidere nella gara della Signora. Lasciano il tempo che trovano le polemiche interiste su addirittura 2 rigori negati dall’arbitro Rizzoli.