Roma, giovedì 21 aprile 2016 – La Juventus di Allegri non si ferma più e vince 3-0 anche contro la nuova Lazio disegnata da Simone Inzaghi nel turno infrasettimanale. In rete ci vanno Mandzukic, sempre più nel cuore e negli schemi della squadra, e Dybala con una splendida doppietta. Firmano gli assist ancora una volta Pogba e Khedira. Una marcia trionfale che tiene il Napoli a meno 9 punti dal vertice e la Roma a meno 14 e a quattro gare dal termine del torneo ipoteca seriamente la vittoria finale. Già da domenica, se i bianconeri vincessero contro la Fiorentina al Franchi, potrebbero laurearsi Campioni d’Italia con tre turni d’anticipo. Inoltre, domenica ci sarà la sfida tra la seconda e la terza forza del campionato e un pareggio o la vittoria della Roma potrebbero comunque fa vincere la Juventus anche in caso di pareggio o sconfitta. Insomma tutto ormai pare concluso e segnato. È solo questione di tempo, di settimane e di gare. Oltre a certificare la forza della squadra di Allegri, ieri la sfida ha dimostrato anche che il nuovo Messi è cresciuto e gioca in Italia. Dybala ha dimostrato di essere in grado di prendere l’eredità dell’attaccante del Barcellona. Libero di spaziare a tutto campo, di rientrare fino nella propria metà campo per prendersi il pallone e per fare spazio agli inserimenti dei centrocampisti, Dybala è stato irresistibile. In più occasioni ha impegnato il portiere Marchetti, che si è ben comportato al di là dei tre gol subiti, ha segnato un rigore e gran gol di destro. Soprattutto ha deliziato il pubblico con dribbling e serpentine da favola, saltando i giocatori avversari come birilli e sfoderando classe e anche la capacità di colpire e fare male nel breve come dalla distanza. La resistenza della Lazio è stata piegata solo al 39’ con una zampata del croato, altro gol importante che lo avvicina alla doppia cifra, ma fin da subito si è visto che la gara, come contro il Palermo, aveva preso una piega precisa in favore dei bianconeri.
Allegri ha preferito optare per un turnover moderato, facendo riposare gli incursori di fascia. Se contro il Palermo erano in campo Evra e Cuadrado, ieri erano schierati titolari Alex Sandro e Lichtsteiner. Solita e solida difesa a tre con Barzagli, Bonucci e Rugani. Centrocampo con Hernanes nel ruolo di Marchisio. Il brasiliano ha ben figurato, non eccellendo in giocate, ma restando ordinato e sempre vicino al cuore dell’azione per supportare i compagni. La ripresa si è aperta subito con il fallo di espulsione di Patric che, saltato con una piroetta danzante dal fenomenale Dybala, ha dovuto stenderlo e prendersi la seconda ammonizione. Poco dopo per un atterramento in area di Bonucci, un po’ forzato per la verità dallo stesso difensore, Dybala ha trasformato il penalty portando a 2 le reti di vantaggio. Partita di fatto chiusa in apertura di secondo tempo, come ha fatto giustamente notare Simone Inzaghi, nuovo tecnico biancoceleste. E difatti la Juventus a quel punto ha tirato i remi in barca e ha fatto della melina e del possesso palla la virtù principale del suo gioco, spegnendo e addormentando la gara, ma lasciando che di tanto in tanto qualche sprazzo dei suoi fuoriclasse illuminasse la serata. Lo ha fatto per ben due volte il solito Dybala che ha terminato una bella azione avviata da Mandzukic, che ha smarcato bene Khedira, abile a trovare gli spazi giusti per inserirsi, il quale ha servito un assist al bacio al campione argentino. Prima di uscire ancora una volta Dybala ha superato mezza difesa biancoceleste e impegnato dalla distanza Marchetti. Poi ha lasciato il campo a Zaza, così come Pogba a Asamoah.
La Juventus adesso ha 82 punti e potrebbe raggiungere quota 94, se le vincesse tutte. Buffon continua a rimanere imbattuto e l’attacco vola, anche se è dietro quello di Napoli e Roma. Il fatto è che Allegri ha vinto molte partite per 1-0, punteggio minimo ma utile alla causa. Soprattutto però dalla decima di Campionato non ha più perso, strappando 23 vittorie e 1 pareggio. Un cammino impressionante che le ha permesso di riprendersi in maniera prepotente la testa della classifica e distanziare il Napoli, non importa se giocando prima o dopo dei diretti avversari. Ormai quasi archiviata la questione Scudetto si pensa già alle prossime scelte di mercato, anche se con gli Europei di mezzo, qualche ritardo nelle decisioni finali si potrebbe ancora accumulare.