Roma, martedì 12 novembre 2013 – La Juventus ha ritrovato se stessa. La vittoria sul Napoli è stata schiacciante per aggressività e continuità di gioco, per l’organizzazione messa in campo e lo spirito di sacrificio degli undici di Conte. Soprattutto i due attaccanti, che hanno ripiegato più degli altri per contrastare il gioco del Napoli. L’autostima della squadra è crescita dopo la gara con il Real Madrid, pareggiata solo grazie ad un grande Iker Casillas, migliore in campo, e alla forza dell’attacco madridista (i tre attaccanti da soli valgono più di 200 mln). I numeri in favore della Juventus parlano chiaro. Zero gol subiti nelle ultime quattro gare di campionato e dieci realizzati. Nel bilancio tra dare e avere, la squadra di Conte ne ha fatti 26, secondo migliore attacco, e ne ha incassati 10, seconda miglior difesa. In 12 gare ne ha vinte 10, pareggiate 1 e perse 1. Insegue la Roma capolista a una sola distanza (31 punti). Dimenticato l’inizio di stagione, dove la difesa per episodi sfavorevoli, per sfortuna, per difficoltà tattiche o per distrazione subiva gol dagli avversari ad ogni minimo affondo, oggi la Vecchia Signora ha chiuso il secondo ciclo di 7 partite con la certezza di essere tornata la dominatrice del Campionato.
Conte può registrare a suo vantaggio nuove certezze. Quella ad esempio di avere valide alternative sulla fascia destra. Isla completamente ristabilito ha giocato una partita tatticamente perfetta e anche la qualità del giocatore sta emergendo, gara dopo gara. In difesa Ogbonna, preso a 15 mln dal Torino, si è inserito bene nella difesa a tre di Conte. Caceres, assente contro il Napoli, è un alternativa valida a Barzagli e può giocargli accanto in caso di difesa a 4. In avanti Tevez si è inserito negli schemi di Conte alla perfezione, ma chi sta migliorando a vista d’occhio è Llorente, abile a giocare la palla a terra e abilissimo nel colpo di testa. Grazie al suo contributo, la Juventus è in grado di offrire diverse e meno prevedibili soluzioni in zona gol, non più solo con gli inserimenti dei centrocampisti. La ricchezza tattica e di uomini a disposizione è l’arma in più della Juventus 2013-2014. Forse, come dice l’allenatore, sarà difficile ripetersi per il terzo anno consecutivo, ma i bianconeri ci stanno provando e la grinta con la quale Conte affronta ogni gara, anche in conferenza stampa, lo dimostra.
Tornando all’analisi della partita con il Napoli, di certo il gol a freddo dopo 2’ minuti di Llorente in fuorigioco (si dice di 21 cm), ha aiutato la Juventus. Certo è che nel primo quarto d’ora il Napoli è stato schiacciato nella metà campo e il portiere partenopeo è stato chiamato ad interventi difficili su Pogba, Bonucci e poi ancora su Tevez e Llorente. Il centrocampo napoletano per buona parte del 1° T non è riuscito a ripartire, aggredito da una difesa alta e ben piazzata. Quando portava palla il ripiegamento delle punte impediva il flusso di gioco in profondità, costringendo gli uomini di Benitez a far circolare la palla in orizzontale e non tra le righe. Rispetto ai bianconeri, che grazie al doppio regista (Pirlo-Bonucci) potevano trovare più soluzioni, il Napoli è sembrato avere meno soluzioni tattiche di gioco, affidandosi all’inventiva dei fuoriclasse. Nel 2°T i gol di Pirlo e Pogba, due perle per bellezza e esecuzione, fissando il risultato sul 3-0 hanno certificato la distanza che ancora intercorre tra le due formazioni. Il Napoli ha provato in tutti i modi a trovare la via del gol. Il 7 in pagella per Buffon lo conferma, ma i bianconeri sono stati superiori. “Usate la testa”, urlava ai suoi Conte dalla panchina a 10’ dal termine della partita. Segno che aveva preparato con grande attenzione la gara in tutti i minimi particolari. Per dirne una i bianconeri non hanno concesso al Napoli punizioni dal limite. Anche questo vuol dire usare la testa!