Roma, domenica 24 maggio 2015 – La Juventus non perde un colpo! Come avvenuto contro l’Inter la scorsa settimana, e dopo aver vinto la Coppa Italia contro la Lazio con una partita sofferta mercoledì scorso, la Vecchia Signora supera anche il Napoli di Benitez. Stesso risultato dell’andata 3-1, con i gol di Pereyra, Sturaro e Pepe su rigore. Se la vittoria contro i nerazzurri a San Siro aveva definitivamente stoppato i sogni di Europa League per i cugini milanesi, la sconfitta di ieri ha forse certificato del tutto l’addio alla Champions per il Napoli (dipende da cosa farà la Lazio nel derby romano di lunedì). E probabilmente ha certificato anche l’addio di Benitez da Napoli e forse di parte dell’undici partenopeo. Allegri dopo la Coppa Italia ha comunque adottato un consistente turnover. Ha messo al centro della difesa Barzagli e Ogbonna, autore di una gara positiva. Sulle fasce Padoin e Asamoah, che ritorna dopo mesi di assenza titolare. Un centrocampo interessante con Marchisio al centro, supportato da Pogba e Sturaro e dietro le punte Pereyra. In attacco una coppia giovanissima con Morata e Coman. Al di là dell’ampio risultato la nota positiva è la bellezza di un giocatore come Coman. Classe 1996 e quindi di appena 18 anni, ma già in grado di giocare con autorità e senza timori reverenziali contro il Napoli di Benitez. I suoi scatti e i suoi dribbling hanno in più di un’occasione messo in difficoltà la retroguardia avversaria e forse solo il suo splendido altruismo gli ha impedito di puntare la porta e di segnare. Nell’arco della gara però ha messo in evidenza anche la capacità di tirare da fuori, cosa che non guasta per un attaccante. Inoltre, copiando Tevez, si è dannato anche in difesa, rientrando fino al 90° per cercare di aiutare la squadra. Coman in prospettiva ricorda Del Piero, ma anche Tevez e forse un po’ Morata. Ma l’augurio è che diventi Coman e basta. Le doti ce le ha e potrebbe esplodere come Pogba l’anno prossimo.
Il Napoli non era o almeno non avrebbe dovuto essere una squadra doma. Nella gara di ieri si giocava la qualificazione Champions, dopo aver perso tutti gli obiettivi stagionali. Benitez si è visto scorrere via lo Scudetto, la Champions League, l’Europa League in semifinale e la Coppa Italia. Gli rimaneva ben poco. E anche questo poco l’ha lasciando andare via. Eppure Allegri qualche regalino gliel’aveva confezionato. Asamoah sulla fascia sinistra poteva essere un punto di debolezza. Così come Pogba, non ancora la meglio, messo in campo per mettere minuti sulle gambe e ritrovare la condizione fisica migliore. Se Morata è già un campione certificato, Coman non lo è ancora, per cui apparentemente la squadra napoletana avrebbe avuto la possibilità di aggredire e di giocare con maggiore scioltezza, se solo avesse avuto in campo in ragionatore, uno come Jorginho, fatto entrare però dal tecnico solo a metà del secondo tempo, così come Hamsik. Insomma, pur con una squadra rivoluzionata, giovane a centrocampo e in attacco, senza alcuni big come Lichtsteiner, Evra, Vidal, Tevez, Bonucci (entrato nella ripresa per dare il cambio a Barzagli), Pirlo e Chiellini, la Juventus ha messo in difficoltà il Napoli in varie occasione e alla fine ha vinto meritatamente.
È vero che anche il Napoli ha avuto le sue ottime chance di giocarsela alla pari e Buffon si è distinto in almeno tre interventi significativi, ma per il resto – come spesso è accaduto nel corso di questo breve Campionato – i biancocelesti hanno difettato in personalità in attacco e a centrocampo, mentre la difesa rimane una delle splendide incompiute. A parte l’assist delizioso di Coman per l’accorrente Pereyra che ha potuto indisturbato segnare la prima rete tutto da solo in area (ma solo era anche Coman), la difesa con Britos, Albiol, Maggio e Gulam non ha brillato in questa occasione, e in occasione della rete di Sturaro, che con una torsione si è ritrovato in area da solo e ha battuto Andujar con un tiro secco, leggermente deviato da Maggio. A nulla era dunque valso il pareggio di Lopez abile nel ribattere in rete la respinta di Buffon sul rigore calciato da Insigne per un tocco involontario di mano di Asamoah. Dopo il gol del nuovo vantaggio bianconero, il Napoli ha provato ad aumentare la pressione e aggredire la Juventus per raggiungere il pareggio, ma una testata assurda di Britos in area a Morata ha procurato il rigore del 3-1 e l’espulsione del difensore. C’è da credere che il brasiliano cambierà aria il prossimo anno. Così come Simone Pepe.