Roma, lunedì 15 febbraio 2016 – La Juventus supera il Napoli e torna prima. Si conclude dopo 15 vittorie consecutive e 25 gare di Campionato l’inseguimento della squadra di Allegri. La Signora vince in casa per 1-0 con gol di Zaza (aiutato da una deviazione di Albiol), sale a 57 punti e vendica la sconfitta dell’andata al San Paolo. La Juventus è più forte di tutti anche degli infortuni che la continuano a tormentare e che hanno costretto l’allenatore a cambiare modulo, per non rischiare di esporsi troppo alle folate degli esterni partenopei. Priva di Chiellini, Caceres e Mandzukic, la squadra scende in campo con il 4-4-2 e ritrova a centrocampo Khedira, recuperato a tempo di record per la supersfida – ma comunque non al 100%. A fronteggiare la Signora il solito Napoli, schierato con il 4-5-1, che ha fatto molta densità, e che è stato poco pericoloso. Allegri grazie al 4-4-2 ha bloccato gli esterni Callejón e Insigne e anche i centrali, arretrando Dybala su Jorginho. L’argentino si è sacrificato, si è visto poco, ha fatto un lavoro sporco ma utile alla squadra. Morata è rimasto invece unico perno di attacco e anche lui si è visto poco. Insomma, è stata la gara in cui la tattica ha prevalso sul gioco. Le due squadre si sono annullate per 87’minuti, creando niente e rischiando il giusto. A conti fatti però il Napoli ha rischiato forse di più della Juventus. Nel secondo tempo un quarto d’ora prima del gol c’è stata l’azione più bella confezionata dai padroni di casa. Lancio lungo di Khedira per Pogba che in area davanti al difensore ha stoppato la palla di petto e senza farla rimbalzare l’ha controllata. Immediato cross basso a centro area, dove Dybala da solo ha calciato di sinistro, mandando di poco alto. Poteva essere l’ennesimo gol alla Dybala, ma così non è stato. Questa è stata la palla gol più nitida della gara. Il Napoli per parte sua aveva avuto una buona occasione alla metà del primo tempo, quando un cross ben fatto di Husaji dalla destra stava per arrivare sulla testa di Higuain. Provvidenziale l’intervento in spaccata di Bonucci. Nel secondo tempo invece Insigne in area aveva vinto un rimpallo tra Lichtsteiner e Bonucci e aveva calciato da posizione defilata verso Buffon. La palla era fuori dallo specchio, ma l’intervento del numero 1 bianconero c’è stato comunque. Così come c’è stato sul piattone di Albiol da circa un metro e mezzo, sempre nel primo tempo, su cross da calcio d’angolo. L’arbitro aveva però fermato per fallo dello stesso Albiol e quindi l’azione non era valida, ma la grande parata d’istinto di Buffon c’è stata e va sottolineata.
Alla fine il gol di Zaza, che al 25’ circa aveva rilevato Morata e si era dato da fare in avanti per affondare il colpo muovendosi con attenzione tra le linee dei difensori, ha spostato gli equilibri in favore della Signora. La svolta è arrivata per un colpo di fortuna e per un errore di Sarri, che voleva provare a vincere la gara, togliendo un centrocampista e inserendo una punta. Fuori Allan (forse il migliore del biancocelesti) e dentro Gabbiadini. La mossa è arrivata nei minuti finali. Per parte sua Allegri ha tolto Dybala, che ha fatto una partita di contenimento e di sacrificio marcando Jorginho, e inserito Alex Sandro, per contenere meglio il centrocampo, ma per essere anche più veloce nelle ripartente. La fascia sinistra con Evra, Alex Sandro e Pogba era ancora più serrata e pericolosa nelle ripartenze. E da una ripartenza veloce è nato il gol juventino. Un lancio lungo e millimetrico ha innescato Alex Sandro che si è arrampicato in cielo e tra due giocatori napoletani (Callejón e Hysaj) ha appoggiato la sfera per l’accorrente Evra, libero di prendere palla e di servire – non contrastato da nessuno, Allan che presidiava proprio quella zona di campo – Zaza, che con uno scarto laterale ha lasciato indietro Koulibaly (il migliore tra i difensori di Sarri) e calciato teso in porta dal limite dell’area. Leggera deviazione di Albiol e palla in rete per la vittoria della Signora. Da registrare però che qualche minuto prima un gran tiro di Hamsik, in ombra per tutta la gara, era andato di poco sopra il sette alla destra di Buffon. Se avesse centrato la porta la partita sarebbe finita in altro modo.
Vittoria comunque meritata e voluta da Allegri, che privo di due difensori importanti come Chiellini e Caceres, ha disegnato una squadra diversa, abbandonando il 3-5-2 e dando un futuro di novità alla squadra. Sabato i bianconeri hanno indossato un inedito 4-4-2 con Lichtsteiner-Barzagli-Bonucci-Evra in difesa. Cuadrado-Khedira-Marchisio-Pogba sulla mediana. Dybala-Morata in attacco. Una Juventus diversa, più compatta tra le linee e poco scardinabile – come si è detto -, che potrebbe tornare utile in chiave Champions o anche nel proseguo del campionato, mettendo in difficoltà le strategie avversarie e modulando in campo e durante lo svolgimento della gara la tattica da adottare di volta in volta. Massimiliano Allegri insomma si sta dimostrando un grande allenatore innovativo, che se dovesse vincere la doppia sfida contro Guardiola, potrebbe mettere in difficoltà la società bianconera. Arriverebbero infatti proposte in doppia cifra per lui difficili da contenere per una Juventus che ha sempre fatto del controllo dei conti un obiettivo di bilancio.