Roma, lunedì 26 ottobre 2014 – La Juventus torna a +3 sulla Roma, vincendo in casa con il Palermo per 2-0 l’ottava di campionato. Allegri si butta dietro le spalle la settimana più problematica della sua gestione, dopo il pareggio esterno con il Sassuolo e la sconfitta – la seconda consecutiva in Champions – con l’Olimpiakos. I venti di crisi sembrano per il momento rasserenarsi grazie ai gol di Vidal e di Llorente, preferito dal tecnico a Morata, dopo che quest’ultimo aveva fatto una bella prestazione ad Atene. Allegri non ha messo la formazione tipo. Ha lasciato a riposo Pogba e Lichtsteiner. Ha ripresentato Pirlo e Marchisio a centrocampo. Ha giocato la carta Pereyra sulla fascia destra. E, per uno stiramento capitato a Evra, ha lasciato Asamoah al suo posto sulla sinistra. Il cursore ganese è più in forma del francese e meglio rodato nei meccanismi del 3-5-2. Spinge meglio, con più continuità e qualità sulla fascia, e in questo momento di gioco poco brillante e un po’ discontinuo uno come lui non può restare fuori. Il primo tempo giocato dalla Vecchia Signora non è stato all’altezza di quelli delle precedenti sette gare, confermando così che c’è quasi uno iato tra la Juventus iniziale e quella di questi ultimi dieci giorni. Nonostante questo il Palermo, meno febbricitante e ossessivo nel portare il pressing del Sassuolo, ha lasciato spazio al rientrante Pirlo, che ha potuto dettare alcune belle geometrie. Accanto a Pirlo Marchisio nel ruolo di mezzala ha comunque contribuito a creare gioco, facendo il play maker aggiunto. Difficile per questo riuscire a imbrigliare le incursioni bianconere, anche se l’ansia di trovare subito il gol in queste ultime gare è andata scemando, così come l’intensità nel praticare il break sugli avversari. Peccato però che Pereyra, abile tecnicamente, non sia quel motorino inesauribile che è Lichtsteiner sulla fascia. Questo ha fatto si che non ci siano stati veri pericoli da quella parte. Da lui però nasce il gol del vantaggio al 25’ circa, quando in un momento in cui il Palermo stava cercando alzare il baricentro ha vinto un contrasto e fatto partire in contropiede Tevez, che si è involato, accentrato, entrato in area e passato a Vidal che di sinistro ha fulminato Sorrentino, il Palermo e Iachini.
Al posto di Vidal avrebbe potuto esserci Marchisio, se un quarto d’ora prima Allegri non avesse invertito i due mediani per dare equilibrio alla Juventus proprio sulla fascia destra. Vidal e Pereyra, entrambi pronti a catapultarsi in avanti e poco avvezzi a rimanere in copertura stavano sbilanciando la squadra. Bravo Allegri, per alcuni, a correggere in corsa lo sbilanciamento. Meno bravo per altri che obiettano che avrebbe dovuto pensarci prima. Fatto sta che la mossa l’ha fatta, la squadra l’ha corretta e ha dato la possibilità a Vidal di tornare al gol. Bravo anche a mettere al centro Ogbonna, partito sulla fascia destra per sostituire gli infortunati di lungo corso Barzagli e Caceres. Dopo un avvio stentato del difensore impiegato sulla destra, ha trovato al centro una migliore collocazione e dimensione, dando sicurezza al reparto arretrato, che non ha mai rischiato seriamente. Bravo ancora Allegra nel presentare titolare Llorente, dopo averlo fatto riposare ad Atene. Morata che lo aveva sostituito aveva fatto una bella gara, ma il tecnico bianconero ha optato ancora per il navarro, che lo ha ripagato con il gol del raddoppio. La fortuna aiuta gli audaci alle volte. E questa volta ha aiutato Allegri, che si riprende così il primo posto da solo, e si prepara per un’altra settimana intensa di gare, anche se al momento il cammino in campionato sembra essere più agevole di quello della Roma. L’obiettivo però è quello di non lasciare punti per strada, per questo il recupero di tutti i giocatori sarà fondamentale. Al momento l’unico reparto con poco fiato e tanti metri sulle gambe è quello difensivo. Gli acciacchi a Barzagli, Caceres e Evrà, costringono i bianconeri a riproporre sempre i soliti tre e a conservare il 3-5-2 di Conte. Una fortuna in questo frangente per il tecnico viareggino e per i tifosi. Onestamente, il 3-5-2 sembra essere il modulo meglio assimilato dai giocatori e anche il più efficace. Distaccarsene non sembrerebbe utile.