Roma, giovedì 27 marzo 2014 – Ancora Tevez, ancora Juve. L’argentino è protagonista indiscusso del match di ritorno contro il Parma nel turno infrasettimanale di campionato. E con una doppietta, che si è procurato da solo, consente ai bianconeri di superare un ostico Parma, che da 18 gare non perdeva. Il risultato finale è di 2-1. La vittoria segna anche un primo importante record della squadra di Conte. 15 successi consecutivi nelle sfide casalinghe. Merito di una formazione mai appagata e piena di campioni, in campo e in panchina, e di uno stadio con un pubblico che trascina (anche se ieri sera non era al gran completo). Il successo consente anche di mantenere invariata la distanza dalla Roma, seconda in classifica e 14 punti più in basso. A otto gare dalla fine del Campionato per i bianconeri è rassicurante avere un ampio margine di errore, specie adesso che arrivano le gare della fase finale dell’Europa League. Inoltre tra l’andata e il ritorno con il Lione, ci sarà anche la partita con il Napoli al San Paolo, ultimo vero ostacolo verso il 3° Scudetto.
Il film della partita è interessante perché Donadoni affrontando la Juventus in casa non ha voluto snaturare la squadra e il modulo di gioco. Con tanti giocatori di qualità in formazione, tra cui Cassano, Amauri e Biabiany, il Parma fa un gioco quasi speculare a quello della Juventus, fatto di possesso e circolazione di palla sulle fasce. Praticano la fase difensiva in 9-10 uomini (l’unico esentato è Cassano, per preservarne l’efficacia e l’inventiva in attacco) e non temono nella fase offensiva di far avanzare tutta la difesa. Questo spiega i 47 punti, tutti meritati, che ha il Parma in classifica.
La Juventus non si è trovata di fronte una squadra che ha voluto supplire alla propria inferiorità con la fisicità, come ha fatto con successo il Genoa e con meno efficacia il Catania. Piuttosto ha trovato una squadra che l’ha lasciata giocare, cercando però di bloccare preventivamente le punte. Il che ha prodotto la superiorità territoriale dei bianconeri, che ha finito però per creare pochi pericoli alla porta difesa da Mirante. Questo almeno fino al 26’, quando Tevez ha recuperato una palla a centrocampo e da solo ha deciso di fare gol, saltando due giocatori e segnando con un perfetto diagonale. Ironia della sorte, pochi minuti prima il pericolo maggiore lo aveva corso Buffon, con Molinaro (uno dei tanti ex della gara) che da pochi cm aveva costretto il portiere bianconero ad una parata di istinto. Al gol il Parma ha reagito con calma e pazienza, tornato a tessere di nuovo la propria tela di passaggi, per aggirare la linea mediana avversaria. Ma al 32’ da un nuovo errore a centrocampo l’argentino ancora una volta ha recuperato palla, puntato la difesa avversaria e appoggiato per Vidal, il cui diagonale non irresistibile viene respinto male da Mirante. Sulla palla si è avventato Tevez con cattiveria, firmando così il 2-0.
Nella ripresa non cambia niente. La Juve stanca e appagata tira il fiato, lasciando le chiavi del gioco agli avversari, che dal canto loro non creano grandi difficoltà a Buffon. Il gol di Molinaro al 17’ è però una doccia gelata. Dopo un rimpallo il centrocampista lascia partire un tiro violento e imparabile, sul quale Buffon neanche si muove. Il 2-1 rianima un po’ la partita. Il Parma dismette il suo atteggiamento attendista e prova a pressare alto i portatori di palla bianconeri, che però se la cavano bene. Marchisio rileva Pirlo, quando Amauri, inspiegabilmente, colpisce con violenza Chiellini alla nuca e si fa espellere. Quagliarella sostituisce invece Llorente. Entrambi i titolari sono stati poco tonici e precisi per tutta la partita. Il Parma in 10 gioca come se fosse in undici. Rischia ma cerca di raggiungere il pareggio. L’attacco bianconero invece spreca molto e non riesce a sfruttare gli spazi che si aprono dalla tre quarti in su. Al termine della gara Donadoni e i suoi hanno reclamato per un presunto fallo in area negli ultimi minuti di gioco, ma l’arbitro Banti, sempre ben appostato in campo, e i suoi collaboratori non avevano ravvisato nulla di irregolare.