Roma, lunedì 21 novembre 2016 – La pausa della nazionale non blocca la Juventus, che nel rientro contro il Pescara vince con scioltezza per 3-0 allo Stadium. Continua così lo sprint della capolista che allunga ancora sulle seconde e mantiene invariata la distanza con Napoli e Lazio. Alla 13° di campionato, con 33 punti nel carniere, la Signora ha sette lunghezze di distanza e si può dire che sia in fuga. Anche se adesso avrà un ciclo di quattro incontri difficili da gestire e nei quali potrebbe lasciare punti per strada in favore delle inseguitrici. Avrà nell’ordine Genoa, Atalanta, Torino e Roma. Di mezzo poi ci saranno le gare di Champions che porteranno via forze, anche perché tutti si aspettano che Allegri finalmente termini in testa il girone di qualificazione, dopo due secondi posti. Continuano però a venire meno gli uomini al tecnico livornese, che come per le scorse annate ha l’infermeria piena e pochi sembrano intenzionati a tornare a disposizione. Dybala e Pjaca sono da tempo assenti. Marchisio non è utilizzabile a tempo pieno. Chiellini si vede per il momento solo in panchina. Barzagli è out per almeno 6 settimane e da sabato è fuori anche il Pipita. Per fortuna è tornato Asamoah, che ha dato respiro a Pjanic, mentre per il momento non sembra a rischio Khedira. Insomma la situazione non è molto confortante a dispetto del primato in Serie A e del piazzamento in Champions. La Signora sabato contro il Pescara di Oddo si è presentata con una squadra interessante, a dispetto dei tanti assenti e della normale rotazione in vista della gara contro il Siviglia a Siviglia, dove lo scorso anno Allegri ci rimise il primo posto e il sorteggio contro il Bayern Monaco e la successiva eliminazione. Neto ha sostituito Buffon. In difesa la Juventus è partita con Rugani, Bonucci, Evra. A centrocampo ha schierato Lichtsteiner, Khedira, Hernanes, Asamoah Alex Sandro. In attacco Mandzukic e Higuain.
Il Pescara, molto ordinato, pronto a pressare in avanti e chiudere ogni linea di passaggio, ha messo in apprensione la Juventus per tutto il primo tempo, non facendola giocare come al solito. Oddo ha dovuto supplire con la lena agonistica, con il pressing alto degli attaccanti e con un catenaccio sfiancante, per i propri uomini, al divario tecnico esagerato che c’è tra le due formazioni. Questo ha portato il Pescara a reggere solo un tempo. Da parte sua la Juventus ha con pazienza e sapienza tessuto una tela di passaggi, con un giro palla meno veloce nel primo tempo. Più efficace nel secondo tempo, quando gli avversari, sfiancati dal loro stesso agonismo eccessivo, non avevano più il fiato e le gambe per chiudere gli spazi. Per tutta la partita si è notato a centrocampo un certo Hernanes, che non ha buttato via un solo pallone. Anzi ha provato a fare anche il regista basso con palle filtranti interessanti. Il primo gol è stato di Khedira, alla terza rete in campionato, che si è imbucato in area ed è stato servito con abilità da Mandzukic. La segnatura è arrivata intorno alla mezzora. Prima del gol c’erano state alcune conclusioni non pericolose di Higuain, Hernanes e Alex Sandro. Prima del gol, o meglio fino al gol, il Pescara era stato ordinato. Lo svantaggio ha tolto speranza ai giocatori di Oddo. Poco dopo infatti da un errore di Cristante, che ha servito Higuain, è arrivata l’occasione per il Pipita, che ha colto il palo con il portiere fuori dai pali. Le altre reti sono arrivate nel secondo tempo con Mandzukic che scappato sul filo del fuorigioco ha raccolto un colpo di testa di Khedira e con Hernanes che dalla distanza ha lasciato partire un destro imprendibile e preciso.
Risultato giusto per le forze che si sono viste in campo. Tra i bianconeri hanno svettato Alex Sandro, Cuadrado e Hernanes. Un po’ in ombra Higuain. Attivo e combattivo come sempre Mandzukic. In difesa hanno agito bene sia Rugani sia Evra, che ha tratto giovamento dall’avere accanto Asamoah e Alex Sandro, con cui spesso si è cambiato di posizione. I tre mancini di colore, tutti dotati di grandi mezzi fisici e tecnici, hanno sviluppato molto gioco, spesso riuscendo ad avere la meglio sulle coperture preventive programmate da Oddo. Non è stato facile riuscire a bloccare i guizzi dei tre, le sovrapposizioni, gli scambi rapidi e le improvvise accelerazioni. Sarebbero da riprovare contro squadre più attrezzate tecnicamente. Sulla fascia opposta ha operato per pochi minuti Lichsteiner e poi, uscito per una brutta contusione, Cuadrado. Il colombiano non si è fatto pregare e ha giocato una buona gara, fatta di spunti, finte e accelerazioni, con cross e tagli in profondità che hanno messo in difficoltà il Pescara. Negli ultimi 5 minuti ha anche esordito Kean, un ragazzetto di 16 anni che sembrerebbe una promessa, perché nelle categorie cadette ha sempre segnato uno e due gol a partita. Però bisogna ricordarsi che spesso le grandi promesse non vengono mantenute nelle serie maggiori. Però noi auguriamo tutto il meglio a Kean.