Roma, lunedì 6 ottobre 2014 – Finisce 3-2 per la Juventus la super sfida di Torino tra le due prime della classe. Allo Stadium è andata in scena una partita molto nervosa e contratta, sfuggita di mano all’arbitro Rocchi e incanalatasi fin da subito sui sentieri impervi della contestazione, dei centimetri negati e dei rigori dati o non dati, o dati con troppa nonchalance. Va subito detto che nel complesso nessuna delle due squadre avrebbe meritato di vincere per quello che si è visto in campo. Anche se la Roma di Garcia ha fatto maggiori passi avanti rispetto alla Juventus di Agnelli e Marotta, riducendo il gap che c’era tra le due lo scorso anno. A Torino il 5 gennaio scorso finì con un sonoro 3-0 con espulsioni e un rigore per i padroni di casa, ma fu subito chiaro che la differenza tra le squadre era enorme. Ieri pomeriggio, a soli 10 mesi di distanza la Roma avrebbe meritato di pareggiare. Allegri non ha colpe nella gara di ieri. L’ha preparata con attenzione. Ha lasciato a sorpresa fuori Vidal per Marchisio, più in forma del cileno, e presentato Pirlo a centrocampo dal primo minuto. Sulla sinistra è tornato Asamoah, meglio di Evrà, e in difesa Caceres nel ruolo che ormai gli è congeniale. Il primo tempo è stato più di marca Juventina nel senso che i bianconeri hanno meglio presidiato il campo e dato poche possibilità di ripartenza alla Roma. Fin dal primo minuto ha provato con varie soluzioni ad andare in gol, con lanci lunghi, triangolazioni veloci, cross. Inoltre ha provato a disinnescare Gervinho e Iturbe, attaccando alta o abbassandosi davanti a Buffon per riposarsi.
Il primo gol di Tevez è arrivato al 27 quando su punizione battuta da Pirlo dalla sinistra Maicon ha intercettato con il braccio leggermente staccato dal corpo il pallone. Il contatto è fuori area, o meglio proprio al limite, ma siccome la barrire era stata posizionata all’interno dell’area, Rocchi ha assegnato il rigore – anche su segnalazione dei giocatori bianconeri. Da questo momento la partita, già tesa e con ammoniti da entrambe le parti, ha perso di bellezza. Tevez segna, ma sarebbe stato meglio che l’arbitro avesse fatto ripetere la punizione. Per la cronaca va detto che in precedenza un contatto di Manolas su Marchisio in area, con il centrocampista juventino solo davanti a Skorupski, non era stato visto dalla terna arbitrale. Il contatto c’era ed era più evidente del rigore fischiato a Maicon. Però, chi di rigore dubbio ferisce, di rigore dubbio perisce. La risposta della Roma e il pareggio sono arrivati pochi minti dopo. Al 32’ Totti con furbizia si avvinghia al più nervoso di tutti i bianconeri Lichtsteiner e lo trascina a terra. Rigore e gol del capitano giallorosso. Il pareggio ci sta e la Juventus ricomincia a macinare gioco, ma è la Roma che al 44’ va in rete con un bell’affondo di Gervinho che a difesa schierata crea scompiglio e passa un pallone prezioso a Iturbe che infila Buffon.
La rete del momentaneo vantaggio arriva quando sulle gambe dei padroni di casa incominciano a pesare i 90 minuti di Champions contro l’Atletico Madrid e il giorno di riposo in meno avuto rispetto ai giallorossi. Nemmeno il tempo di centrare il pallone e la Roma rischia di fare il terzo gol sempre con Gervinho che lanciato in velocità costringe Caceres ad infortunarsi nell’inseguimento e, però, egoisticamente l’ivoriano dal limite spara alto, senza accorgersi che due compagni erano in ottima posizione per calciare a rete. In pieno recupero, al 46’, Pjanic stende Pogba, abile a superarlo e ad entrare in area. Il rigore c’è anche se era difficile da cogliere. Viene battuto oltre il tempo di recupero concesso da quarto uomo, ma da regolamento è a discrezione dell’arbitro decidere quando mandare tutti a riposo. Tevez non si fa influenzare e segna la sua sesta rete in campionato. Nella ripresa è la Roma a fare la partita. Meglio messa in campo diventa padrona dello Juventus Stadium e incomincia a fare della circolazione di palla la sua arma migliore. Gervinho, attivatosi solo verso la fine della prima frazione di gioco, continua a seminare panico per un buon quarto d’ora ancora. Da una delle sue incursioni arriva l’azione più pericolosa della Roma nel secondo tempo con Pjanic che sfiora il 3-2 a pochi passi da Buffon. I padroni di casa però sornioni colpiscono in contropiede e Pogba e Tevez sprecano ghiotte occasioni.
Lentamente la partita cala di intensità. Se i primi venti minuti vedono salire in cattedra la Roma di Garcia nello Juventus Stadium, dove da troppe domeniche non si riesce a strappare un punto ai padroni di casa, dopo quel minuto entrambe le squadre appaiono affaticate dalle rispettive partite di Champions. Per i bianconeri entrano prima Morata e poi Vidal e i campioni d’Italia incominciano di nuovo a macinare gioco e azioni. Il neo acquisto, ex Real Madrid, coglie una traversa di testa e viene in un paio di occasioni stoppato dall’ottimo Manolas. All’86’ però arriva il gol capolavoro di Bonucci, che da un corner rinviato di testa scarica al volo in porta un gran tiro angolato, impossibile da prendere per il portiere giallorosso, anche perché Vidal in evidente posizione di fuori gioco gli chiude la visuale al momento del tiro. Il cileno per la verità non fa nulla per prendere la palla, ma ha il suo corpo si frappone tra il portiere e il pallone al momento del tiro. Vero è anche che nessun giocatore della Roma protesta dopo che la palla finisce in rete. Il nervosismo e la frustrazione a questo punto esplode tra i giallorossi e un contatto rude tra Morata e Manolas porta ad una quasi rissa in campo con l’espulsione dei due protagonisti.
Finisce così 3-2 per i padroni di casa e con una ridda di proteste da parte dei romanisti, che ancora una volta si sentono derubati dai bianconeri. In effetti per come si sono svolte le cose forse il 2-2 sarebbe stato più giusto. Se il primo rigore non c’era, di sicuro il fallo su Marchisio era evidente e poteva, anzi doveva, essere sanzionato dall’arbitro Rocchi. Anche il fallo su Totti è molto dubbio. Infine il gol di Bonucci doveva essere annullato. Al di là del risultato, la partita ha mostrato due squadre molto in forma, ben attrezzate e forti fisicamente e per qualità di gioco, palleggio, tecnica e schemi. La Roma è sopra la Juventus in questo momento. L’entusiasmo e la bellezza del gioco che esprime meriterebbe di vederla prima in campionato. La sua arma in più è Gervinho, determinante come nessun altro e capace di ciondolare inattivo per buona parte del match, ma in pochi minuti di creare panico e scompiglio nella difesa più forte del campionato. Un grande acquisto e va dato merito a Garcia di questo. Così l’aver voluto Iturbe e Manolas, due obiettivi della Juventus che hanno arricchito invece attacco e difesa dei romanisti. I bianconeri sono forti, ma mancano ancora di concretezza in attacco. Llorente gioca per la squadra, ma dovrebbe essere più determinante e concreto nel cercare il gol. Bene Tevez, Lichsteiner e Asamoah. E naturalmente anche Allegri.