Roma, mercoledì 26 ottobre 2016 – La Juventus torna a brillare, Higuain ancora no! Dopo la sconfitta patita a San Siro contro il Milan, la squadra di Allegri si rimette in carreggiata e batte con una goleada la Sampadoria. Finisce 4-1 allo Stadium con reti di Mandzukic, Chiellini, Pjanic e ancora Chiellini. Sul 2-0 però lo stesso difensore bianconero ha regalato un pallone invitante alla Sampdoria che lo ha sfruttato, segnando a Neto il momentaneo 2-1. torna dunque in gol il croato Mandzukic e intanto si eclissa il Pipita. Mister 90 milioni. L’attaccante che dovrebbe far fare il grande salto di qualità alla Juventus e farla approdare nel gota del calcio internazionale. Dopo dieci gare è fermo a quota 6, sovrastato in classifica marcatori da un certo Dzeko, che lo scorso anno è stato deriso e criticato dagli stessi giallorossi e che invece quest’anno sta facendo fare una grande stagione alla Roma. Questo è il calcio. Una porta girevole perpetua che fa entrar e uscire dall’empireo della fama ogni maledetta domenica. Da notare nella gara di ieri il rientro di Marchisio, sostituito al 70’ circa da Lemina. Il Principino è tornato anche lui. Ha giocato la prima gara da titolare da quando si è infortunato e la squadra ne ha risentito positivamente. Anche se poi alla fine lo schema non è stato proprio il classico 3-5-2 di contiana memoria. Ieri Allegri ha proposto piuttosto un 4-3-3, mettendo in campo Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Evrà sulla linea difensiva. E ancora Khedira, Marchisio, Pjanic sulla mediana. E in avanti Higuain, Mandzulic e Cuadrado. Qualche osservatore ha preferito pensare a Dani Alves come terzo di difesa, ma in effetti la squadra è apparsa abbastanza liquida, nel senso che da un 3-5-2 può passare, a seconda delle fasi in campo, ad un 4-3-3.
Test interessante ma si dovrebbe dire poco significativo. La consistenza degli avversari non era tale da poter mettere in difficoltà i bianconeri, specie in casa con il pubblico a favore. Uscita vincente nel derby della Lanterna contro un ottimo Genoa, la Samp ieri era stanca e con la testa già alla gara di domenica, contro l’Inter, dove potrebbe raccogliere punti significativi per il proprio percorso di salvezza o di crescita. Questo ha fatto sì che gli equilibri fossero del tutto alterati. Lasciati in panchina giocatori come Muriel e Quagliarella, e altri a centrocampo, era chiaro fin da subito che per entrambe il risultato era scontato. Questo in genere gioca a sfavore della più forte, ma la Juve aveva bisogno di rilanciarsi e di non perdere altri punti in favore delle inseguitrici. In pratica ha chiuso la gara nei primi 9 minuti con Mandzukic ben imbeccato in area da Cuadrado e con Chiellini su calcio d’angolo. Il resto è stata solo routine, condita da altri gol nella seconda frazione, dal controllo dei meccanismi in campo e dai movimenti del Pipita, alla caccia del gol dopo tre giornate infruttuose. La sua rete non è arrivata nella festa del gol bianconero e già si parla di crisi. In tanto va annotata la grande opportunità che offre Cuadrado, capace di saltare i diretti avversari e di rompere gli equilibri. Inoltre, ancora una volta ci si domanda perché la Società abbia voluto ingaggiare Dani Alves. Lichtsteiner, sicuramente più scarso sul piano della fantasia e del tocco di palla, è più funzionale agli schemi bianconeri. Difende meglio, affonda con maggiore decisione nel cuore delle difese avversarie, è molto più fisico e rude e chiude la fascia agli avversari. Questo è un mistero che capiremo nel proseguo della stagione.