Roma, lunedì 12 settembre 2016 – Grande prova di forza della squadra di Allegri che nella terza di andata batte allo Stadium per 3-1 il Sassuolo di Di Francesco, la rivelazione di questi ultimi tre anni. Poteva essere una gara complicata, con la scadenza della Champions alle porte e il rientro dalla pausa nazionale alle spalle. Con una squadra ben organizzata e sempre imprevedibile di fronte che più di una volta ha dato del filo da torcere ai bianconeri, sebbene priva del suo fuoriclasse Berardi. Invece è stata una passeggiata per i ragazzi del tecnico livornese, che fin dalle prime battute hanno messo alle strette gli avversari. Anche la formazione poteva essere un limite, per il turnover dettato dai tempi delle competizioni europee. La Juventus si è schierata con la linea difensiva a tre Benatia-Bonucci-Chiellini. A centrocampo ha riproposto Lemina in chiave Marchisio, con Khedira e Pjanic, al suo debutto con la nuova maglia. Sulle fasce Lichtsteiner ha rilevato Dani Alves, messo a riposo in vista della partita di mercoledì contro il Siviglia, e Alex Sandro, ormai titolare fisso. In attaccato dal primo minuto Higuain e Dybala. Hanno quindi riposato Asamoah, Mandzukic e Barzagli, oltre al già citato Alves. Non vanno inoltre sottovalutati gli equilibri di centrocampo, il punto nevralgico da sempre nel gioco del calcio. Pjanic al posto di Asamoah, con un Khedira che sta dimostrando in questa nuova stagione di essere più propenso agli inserimenti in avanti, poteva essere un elemento di disequilibrio più che un punto di forza aggiuntivo. Forse anche per questo Allegri ha deciso di optare per Lichtsteiner al posto di Alves, che garantisce più copertura in difesa e una buona spinta in avanti.

Ad ogni modo se c’erano timori in casa Juve sono spariti subito. Al 5’ è arrivato il vantaggio bianconero, su una ripartenza fulmine innescata da una bella giocata di Pjanic, che ha recuperato una palla nella propria area, con una finta ha superato il pressing di un avversario e ha appoggiato a Khedira. Il tedesco non si è fatto pregare e ha dato palla a Dybala, scattato prontamente in attacco. E l’argentino ha servito Higuain che ha controllato e tirato un fendente rasoterra su cui nulla ha potuto fare Consigli. Insomma è stato un contropiede di 15 secondi, veloce e concreto, dove il nuovo attaccante bianconero ha messo in mostra le sue doti letali. Ripetute appena 5 minuti dopo, quando su un assist di Khedira, da solo in mezzo all’area con una giocata di prima in semirovesciata ha bucato la porta di Consigli per il 2-0. Higuain è cattivo sottoporta. Non bada all’estetica anche quando le cose gli vengono belle a vedersi. È concreto. L’obiettivo è il gol. È l’attaccante che mancava alla Juventus da tempo. È il gradino superiore della scala dell’evoluzione che da Tevez porta appunto al Pipita. Dybala in questo inizio di stagione sembra risentire del peso psicologico del fratello maggiore e infatti quando ha fatto coppia con Mandzukic si è caricato il peso della squadra e dell’attacco, ma nella gara contro il Sassuolo ha patito del timore reverenziale. Si è visto in occasione di una bella azione, dove dai 15 metri da solo in area con il pallone sul suo piede preferito, ha optato per l’assist a Higuain (sarebbe stato il 3° gol) piuttosto che tirare a rete. Superata la mezzora del primo tempo è poi arrivato il gol di Pjanic che ha colto prima la traversa con un colpo di testa millimetrico e poi ha ribadito in rete con la difesa avversaria imbambolata e ipnotizzata.

Allo scadere della frazione Antei ha avuto la fortuna di trovarsi al momento giusto al posto giusto per raccogliere un rimpallo in area e far carambolare la palla nella porta bianconera. Errore di Buffon in uscita e 3-1 finale. Nel secondo tempo però la Juventus ha sprecato molto, così come nel romi tempo e se fosse stata determinata e cattiva, avrebbe chiuso il punteggio anche sul 6-1. fermata un paio di volte in fuorigioco inesistente dall’assistente di linea, ha sprecato perché è diventata leziosa, piaciona, estetizzante. C’è da dire comunque che con gli uomini e la qualità che ha, ma anche con lo schema di gioco collaudato del 3-5-2, la squadra di Allegri non offre molti punti fermi per poter trovare le contromosse. Con tre/quattro registi in mezzo al campo bloccare le fonti di gioco bianconere non è facile. Pjanic, Bonucci, Lemina e Khedira possono fare e dettare i passaggi. La stessa cosa può fare Dybala, che illumina con le sue giocate in mezzi la campo. E poi c’è Higuain che mette paura agli avversari e costringe ad aprire gli spazi. Inoltre se uno dei migliori in campo è stato Lichtsteiner le cose non vanno troppo bene per chi deve fronteggiare una simile armata. Oltre a fare una grande gara e a dimostrare che è ancora da Juventus e andrebbe rivista l’intenzione di privarsene a gennaio, ha salvato anche un gol fatto su una delle poche azioni del Sassuolo nella ripresa. Con grande disperazione del tecnico Allegri che ha visto scemare la concentrazione della sua squadra, presa quasi da una “pogbite” collettiva. Adesso si attende la Champions e il Siviglia per testare il grado di forza della Juventus anche nella competizione europea e poi ci sarà il Derby d’Italia. Due gare che testeranno la dimensione della nuova Juventus e dei suoi sogni di grandeur.

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