Dopo essere andati sotto nei primi minuti, viene fuori il carattere della squadra di Delneri. Del Piero (rigore) e Quagliarella ribaltano il risultato già nella prima frazione. Iaquinta chiude il conto nella ripresa. Juve cinica e spietata aspetta gli avversari e li colpisce in contropiede

 

 

di Massimiliano Bianconcini
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Roma, domenica 7 novembre 2010 – La Juve torna ad essere la Juve. Cinica, spietata, pragmatica. Poco incline al bel gioco, ma comunque bella e attraente. Perché vince. La vittoria contro il Cesena, la seconda di fila, premia il sesto risultato utile consecutivo. Quarta a 18 punti insieme al Napoli di Mazzarri, si avvicina alla vetta della classifica. Accorcia le distanze con l’Inter (1 punto) e con la Lazio (4 punti). 21 gol fatti e 11 subiti. A segno oggi con tutti gli attaccanti schierati. Sono cifre che valgono quel che valgono, ma che incoronano Gigi Delneri come uno dei migliori allenatori in Italia. Anche nella gara con il Cesena il tocco del tecnico bianconero è stato determinante. Il primo tempo è stato a corrente alternata. Partenza stentata, con problemi di assestamento in difesa. I troppi infortuni assillano la squadra. Questo è l’unico dato in sintonia con quelli degli anni precedenti. A causa delle assenza di Chiellini, De Ceglie e Legrottaglie, esordiscono alla decima di Campionato Fabio Grosso, campione del mondo reintegrato in rosa, e un giovane della Primavera (Sorensen). Centrocampo ancora ritoccato a causa delle assenza di Krasic (oltre alla squalifica ne avrà per 40 giorni circa), Martinez e Melo (lasciato a riposo). Sissoko parte dall’inizio per la prima volta in questo campionato. E dopo 11 minuti la Vecchia Signora è già in svantaggio. Cross dalla destra di Giaccherini (il migliore del Cesena), sponda di testa di Schelotto e rete di Jimenez. Una doccia gelata per tifosi e giocatori. La squadra però non si scompone e con il passare dei minuti prende sempre più campo. Il pareggio arriva su rigore di Del Piero (180 reti in A). Il vantaggio al 42’, alla prima vera azione di gioco dopo l’espulsione, giusta, di Pellegrino per fallo su Pepe. Cross di Marchisio dalla destra e incornata vincente di Quagliarella.

Sul 2-1 la Juventus rallenta il gioco. Copre in maniera ordinata. Aspetta gli avversari, anche se in inferiorità numerica. E colpisce in contropiede. La priorità è non incassare reti. Qui emerge il carattere della squadra forgiata da Delneri. Piuttosto che riversarsi in avanti e cercare di schiacciare gli avversari nella meta campo, la Juventus addomestica il gioco a centrocampo. Il secondo tempo rispetta alla perfezione il copione e i bianconeri si dimostrano cinici e pragmatici. Al 10’ escono Del Piero e Sissoko per Iaquinta e Melo. La Vecchia Signora si fa attendista e contropiedista. Non per nulla arrivano le occasioni migliori con Grosso, Quagliarella e Iaquinta, splendido il terzo gol sotto l’incrocio con un morbido pallonetto su assist di Saliahmidzic. Vittoria meritata dei bianconeri che, nonostante il gol subito a freddo, non sono mai parsi in grandi difficoltà. Solo sulla fascia destra il solito Motta ha dovuto penare contro uno scatenato Giaccherini, anche perché i raddoppi di Marchisio in fase di copertura non sono stati esaltanti. Meglio senz’altro dalla parte opposta Pepe. Bene il debutto del giovanissimo difensore danese Sorensen al centro della difesa e di Grosso sulla fascia. Il vecchio campione del mondo, dopo un inizio poco rassicurante, ha dimostrato di avere ancora qualche numero da esibire. Bella la girata di testa di poco alta e alcune sue discese sulla fascia. A tradirlo più che l’età il fatto di non aver mai giocato una gara ufficiale. Ma Delneri, privo di Traorè (oggetto misterioso) e di De Ceglie, dovrà per forza impiegarlo nelle prossime gare. Bene Salihamidzic, anche lui al debutto in questo campionato. Entrato al posto di Melo (nuovo infortunio e nuova tegola per la Juve), non solo ha dato equilibrio, ma ha propiziato il gol di Iaquinta. Un ritorno importante il suo, utile per far tirare il fiato alla squadra (dopo il Brescia c’è la Roma). Nel complesso i bianconeri hanno dimostrato molta stanchezza e molta forza e personalità. Dal Cesena di più non ci si poteva aspettare.