Finisce con una sonora sconfitta in casa per 4-1 la corsa della Juve in Champions League. I padroni di casa, privi di Chiellini e di Sissoko, si sono sciolti davanti alla squadra di Van Gaal pur passando in vantaggio con Trezeguet. Contestata la dirigenza e il tecnico
di Thomas L. Corona
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Roma, martedì 8 dicembre 2009 – Se dopo la vittoria contro l’Inter di Mourinho c’era ancora qualche speranza di raddrizzare una stagione che sembrava ormai compromessa, ci ha pensato il Bayern di Van Gaal a ridimensionare, e stavolta definitivamente, i sogni di grandezza della Vecchia Signora. Il pesante 4-1 inferto a Del Piero e C. a Torino, davanti agli occhi del Presidente Blanc, del responsabile del mercato Alessio Secco e dei sempre più arrabbiati tifosi bianconeri non lascia adito a dubbi. Si allontana l’Europa che conta e con lei anche le speranze di un futuro mercato riparatore, visto che il danno economico è consistente e i tanti soldi spesi quest’estate (circa 50 milioni) non sembrano aver portato grandi campioni, ma piuttosto modesti giocatori. La vittoria sull’Inter ha illuso ma è scivolata via senza lasciare segni tangibili. La sconfitta di ieri sera invece peserà per un bel po’ sulla squadra e sulle tante critiche che piovono su Ferrara e sui giocatori. Non è questa la Juve che può puntare sullo scudetto. Troppo incostante, troppo legata ad alcuni uomini, poco capace di imporre un gioco credibile. Adesso l’attende l’Europa League, ma non è detto che anche in questa lega riesca ad andare avanti. Bisogna vedere contro quale squadra le capiterà di misurarsi.
In campionato invece i 5 punti di distanza che la separano dalla prima in classifica non sembrerebbero incolmabili, ma il condizionale è d’obbligo, perché finora la Juventus è mancata proprio nell’intensità e nella costanza. Nelle partite che contano, lasciamo stare in Europa che è un’altra storia, la Vecchia Signora magari ha sfoggiato prove di lusso, mentre è mancata quando doveva confermare i risultati raggiunti. Sabato prossimo ad esempio c’è il Bari, una squadra ostica che in casa finora ha fatto bene e che potrebbe mettere in difficoltà la squadra di Ferrara. Dai bianconeri ci si attende il riscatto in campionato, anche per dare un senso alla vittoria di sabato scorso. Diversamente un pareggio non servirebbe a niente, anzi sarebbe la dimostrazione che in questo momento la Juve è una squadra senza ambizioni, capace di dare solo colpi di coda e basta. Non osiamo pensare cosa succederebbe invece con una sconfitta. La già traballante panchina di Ciro Ferrara potrebbe giungere al capolinea. La dirigenza infatti per il momento difende il tecnico, e come non farlo del resto, visto che lo ha voluto a scapito di un bravo allenatore come Ranieri, ma il popolo bianconero contesta sia la dirigenza, sia il tecnico. Il sondaggio di “Repubblica” parla di un 38% scontenti nei confronti di Blanc e di un 35% nei confronti di Ferrara. Ma tra i due il meno colpevole è proprio il tecnico, che si è messo in gioco per la squadra. Ad ogni modo in società manca una figura professionale che capisca veramente di calcio. È da lì che bisogna partire per la ricostruzione non tanto e non solo dai giocatori.