Roma, giovedì 4 luglio 2013 – Dopo l’Auditorium di Renzo Piano e il Museo Maxxi di Zaha Hadid, il nuovo Centro Congressi (noto come la “nuvola”) di Massimiliano Fuksas sarà la terza grande opera realizzata a Roma negli ultimi vent’anni. Nata da un concorso internazionale di architettura del 1998, vinto dall’archistar Fuksas nel 2000, la costruzione della struttura ha accumulato anni di ritardo sulla tabella di marcia dei lavori. Iniziati nel 2008 da Condotte spa, avrebbero dovuto concludersi nel 2010, ma la loro fine è prevista forse in autunno. Sempre che vengano trovati i 200 milioni che ancora servono per concludere l’opera e i relativi parcheggi (lanotiziailgiornale.it del 23 aprile scorso).
Il nuovo Centro Congressi della Capitale sorge in un’area di circa 27 mila metri quadrati di proprietà di Eur Spa, società controllata dal Tesoro e dal Comune. La parte visibile dall’esterno è composta da tre elementi: la “teca”, la “nuvola” e l’albergo. La “teca” è l’edificio poligonale in vetro, acciaio e pietra che contiene la “nuvola”, l’auditorium di 1850 posti che caratterizza l’opera. L’albergo invece sarà edificato su un’area adiacente, ed è soprannominato la “lama” per la sua forma stretta ed alta. Articolato su 17 piani, l’hotel sarà costituito da 441 stanze. E sono proprio le difficoltà a piazzare questa struttura sul mercato immobiliare che stanno creando problemi di liquidità per terminare il Centro Congressi.
Dei tre elementi che costituiscono il costruendo edificio, la “nuvola” rappresenta, senza dubbio, quello più peculiare dal punto di vista architettonico. Oggi visibile con le sue nude nervature a onda, sarà rivestita da materiale translucido, in fibra di vetro e silicone ignifuga, in grado di riflettere la luce esterna, illuminandosi la sera e facendo passare i raggi del sole di giorno. Il suo interno, attualmente una spianata grigia, sarà allestito con poltrone rosse Frau. Nella grande teca in cui si librerà la “nuvola” vi sarà il Forum, una piazza di 7 mila metri quadrati per mostre ed eventi, con un ristorante da 200 coperti. Attraverso una gradinata in travertino si potrà accedere alla parte interrata che conduce al Foyer, un’area di 5700 posti suddiviso da pannelli mobili per sale polivalenti e al Concorse, cioè uno spazio distributivo passante che mette in comunicazione le due entrate del Centro Congressi e i servizi annessi.“E’ davvero l’esperienza più difficile della mia vita – conclude Fuksas – Ma anche quella a cui tengo di più. Come il figlio più difficile, che richiede tutto il tuo impegno”.
Stefania Spirito