Roma, martedì 21 febbraio 2012 – “L’amore dovrebbe rendere liberi, non schiavi”. La celebre frase di Dacia Maraini è una delle tante che abbiamo trovato raccolte e confezionate alla prima edizione del “Festival dell’amore narrato”, RomanticaMente, ospitato dall’Auditorium Parco della Musica dal 12 al 14 febbraio e fortemente voluto da Musica per Roma, l’organizzazione che da vita a quasi tutti i più importanti eventi all’interno della struttura. Non è un caso dunque che sia stato il giorno di San Valentino a chiudere la kermesse che ha reso omaggio a un sentimento che è stato così descritto da vari punti di vista e in tutte le sue sfumature. Menu d’amore, Lettere del cuore, Scatto d’amore sono alcuni dei più importanti appuntamenti che ci hanno parlato del “sentimento per eccellenza” a seconda di come vogliamo, o preferiamo, che ci sia narrato. Una fotografia, una ricetta, una poesia accrescono la fantasia e la curiosità di chi sente questa festa qualcosa di più grande di una semplice ricorrenza, un appuntamento straordinario e immancabile per la propria storia d’amore.
Tante attività, perciò, che si sono svolte sotto il patrocinio di Paolo Petroni, curatore della kermesse, di Elisabetta Putini, organizzatrice, e di Claudio Strinati, critico. Ed è il primo dei tre che ha così commentato il nuovo evento all’Auditorium Parco della Musica: “‘Non vogliamo certo speculare su San Valentino, ma vogliamo riportare l’interesse sull’amore al livello più alto. C’è ancora tanto bisogno di capire in che cosa consiste questo sentimento. E poi, soprattutto in momenti di crisi, riemerge il bisogno di provare amore: un sentimento sempre uguale a se stesso ma diverso a seconda di chi lo vive e di come lo vive”. L’amore ai tempi di Facebook, l’amore in tempo di crisi, l’amore in una scatola di cioccolatini. Prosegue Petroni: “San Valentino è diventata facile preda del consumismo ed è stato ridotto a gadget, mazzi di fiori e cene fuori”. Lo scopo di questa manifestazione, come ha detto il suo patron, è stato quello di riportare l’attenzione dell’amore ad un livello più alto. “Ci si può chiedere, ad esempio, come viene e come è stato vissuto l’Amore, perché se ha certo delle costanti eterne, ha anche molte variabili, dovute alle espressioni e ai mutamenti di ogni momento storico e culturale”.
E se non si può negare che la “festa degli innamorati” sia oggi più un’occasione per far sorridere i commercianti e gli impresari, è anche vero che l’intento di questa kermesse è stato quello di farci uscire per un momento dallo stereotipo che ci vuole consumatori anche di un sentimento nobile, variabile nelle sue manifestazioni ma eterno nei suoi contenuti, il “sentimento per eccellenza”, come hanno scritto molti, semplicemente: l’amore.
di Lorenzo Fois