Roma, venerdì 15 aprile 2011 – Lo scorso 22 marzo la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Rossella Vodret, Dionysos Art Fund e Sphaerica, ha inaugurato la mostra “Il Guercino Ritrovato. Quando Amore ferma la Guerra”. L’esposizione è patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio e dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico del Comune di Roma. Al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, fino al 12 giugno, sarà quindi possibile ammirare “Marte Furibondo Ritenuto da un Amorino”, opera della prima metà del Seicento del Guercino, rimasta nello studio del pittore fino alla morte e trascurata a lungo dalla critica. Il Guercino, alias Giovanni Francesco Barbieri (Cento di Ferrara, 1591 – Bologna, 1666), è uno dei protagonisti della pittura di questo secolo e dell’Età Barocca, che ha esaltato al massimo i valori dei sensi, dalla pittura alla musica.
Nella fase tarda delle sue opere si interrogò sulla forza dell’ amore e sul potere della guerra. Questo messaggio è impresso nel quadro nella più totale compiutezza. Una grande figura armata (Marte) trattenuta per un braccio da Amorino (Eros) che lo ferma dall’andare in guerra. Sullo sfondo è presente, idealizzato, Castel Sant’ Angelo, simbolo per antonomasia di una fortezza. Maurizio Marini, curatore della mostra insieme a Federica Gasparrini, intervistato durante la conferenza stampa, risponde sul quadro: L’ Amorino lo trattiene per un braccio: non vuole che raggiunga le armi, che si dedichi alla guerra. L’esposizione si tiene negli ambienti più elevati del mausoleo di Adriano, la cosiddetta Sala Rotonda, che accoglie alcuni pannelli informativi e un video che illustra il trasporto del dipinto dal Lussemburgo a Roma. Non è possibile stabilire il numero effettivo delle visite alla mostra perché, come sottolineato dalla biglietteria interrogata sul fatto, l’ingresso è unico con quello del mausoleo e questo non consente di stabilire con certezza chi passerà alla sala dell’esposizione. E’ possibile acquistare il catalogo della mostra edito da De Luca Editori.