Come nel romanzo di Dan Brown “Angeli e Demoni”, al Cern di Ginevra è stata prodotta l’antimateria. Un libro antecedente a “Il Codice Da Vinci” (2001), ma tradotto e pubblicato solo nel 2004. Nel 2009 il regista Ron Howard porta il romanzo al cinema, come aveva già fatto con “Il Codice Da Vinci” nel 2006
di Debora Belmonte
redazione@lacittametropolitana.it
Novembre 2010. Al Cern di Ginevra, nell’esperimento denominato ALPHA, producono e “imprigionano” 38 atomi di antimateria. Proprio come nel romanzo di Dan Brown “Angeli e Demoni” tradotto in lingua italiana nel 2004, 40 milioni di copie vendute, scritto prima de “Il Codice Da Vinci” pubblicato nel 2001, con 80 milioni di copie e tradotto in più di 6 lingue. «È impensabile però portare l’antimateria a spasso in una bottiglia», osserva il fisico Andrea Vacchi, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Questi atomi di anti-idrogeno, nel bestseller “Angeli e Demoni”, diventano un’arma con cui il Vaticano viene minacciato dagli “illuminati” (setta antireligiosa ispirata a Galileo Galilei per l’affermazione degli ideali scientifici con l’oscurantismo ecclesiastico). La storia si svolge intorno a due personaggi principali: Robert Lagdon, professore e studioso di simbologia religiosa all’Università di Harvard, e Vittoria Vetra, biologo marino e fisico che lavora al Cern di Ginevra, i quali cercheranno di salvare il conclave che sta per eleggere un nuovo pontefice. Un romanzo pieno di colpi di scena, tra storia e fantasia ambientato a Roma.
Il regista Ron Howard, alla seconda collaborazione con Brown (nel 2006 aveva diretto l’adattamento cinematografico de “Il Codice Da Vinci”), porta il romanzo nelle sale cinematografiche, italiane e americane, il 13 maggio 2009 con Tom Hanks nei panni di Robert Lagdon (come ne “Il Codice Da Vinci”) e Ayelet Zurer nei panni di Vittoria Vetra. Dan Brown viene accusato, dopo il successo de “Il Codice Da Vinci”, di appartenere ad un’area filo-massonica e di sessismo anti-maschile da critici di area cattolica e docenti di studi religiosi anche se i suoi romanzi sono, come ricorda egli stesso nelle note all’inizio dei volumi, frutto di fantasia. In un momento successivo fu accusato dagli storici Michael Baigent e Richard Leigh di aver prodotto “Il Codice Da Vinci” copiando il loro libro “Il mistero del Graal”, edito nel 1982. Ma nella vicenda giudiziaria, la Corte d’appello di Londra dichiarò Brown non colpevole. Tra i suoi successi troviamo: “Il simbolo perduto” (negli USA e in Italia nel 2009), “Crypto” (negli USA nel 1998, in Italia nel 2006) e “La verità del ghiaccio” (negli USA nel 2001, in Italia nel 2005). Inoltre Brown, il 10 gennaio 2010, in un’intervista rilasciata alla rubrica del TG1 "Billy", ha dichiarato di aver in mente già un’idea per il prossimo romanzo che avrà come protagonista, con molta probabilità, sempre Robert Langdon. Quindi arrivederci al prossimo mistero da svelare.