Nemi, mercoledì 19 settembre 2012 – Italia Nostra Castelli Romani si schiera in difesa di Nemi e del suo patrimonio ambientale e territoriale, per buona parte ancora incontaminato. Con un comunicato stampa gli osservatori dell’Associazione denunciano i quotidiani lavori e interventi di trasformazione, incompatibili con l’altissimo valore paesaggistico dei luoghi. Per Italia Nostra «il territorio di Nemi è da sempre insidiato dalla “longa manus” degli affaristi del cemento, anche se negli anni ’90 la cittadina ha trovato amministratori che si sono coraggiosamente opposti alla volontà espansionistica dell’edilizia ed ai concetti distorti, e soprattutto deleteri, di sviluppo indiscriminato e di sperpero del territorio». Secondo gli osservatori dell’Associazione a tutela dei beni paesaggistici italiani Però, da alcuni mesi però si registra un nuovo fermento edilizio in molte parti del territorio, che mette a rischio le battaglie politiche e culturali, culminate spesso in atti giudiziari dalle passate amministrazioni, per la difesa del territorio e che ha consentito di conservare fino ad oggi le bellezze naturali del Comune castellano in tutta la sua forza e espressività.
È bene ricordare per gli attivisti che il bacino del Lago di Nemi è tutelato da una serie di vincoli che ne dovrebbero impedire la cementificazione, per l’elevato valore archeologico, architettonico, naturalistico, storico e paesaggistico. Invece, lottizzazioni e nuove costruzioni in aree boschive, ad esempio, presso l’ex proprietà dei Padri Verbiti, sbanchi di terra, come quelle che si stanno verificando in località “Pentima Pizzuta”, e in altre vaste aree a ridosso della conca lacustre, vengono rilevate quasi ogni giorno dai cittadini, dalla stampa locale, dalle associazioni culturali ed ambientaliste e dalle forze politiche di opposizione all’attuale giunta comunale. Italia Nostra Castelli Romani «da sempre impegnata per scongiurare la distruzione della natura e dei beni storici ed artistici, è intervenuta più volte nel corso degli anni (anche nei tribunali) per arginare gli appetiti di chi è contro i beni comuni e distrugge irreversibilmente le bellezze ambientali per logiche personali e di profitto. Chiede, alla luce di tali fatti, che il Sindaco di Nemi, Il Parco dei Castelli Romani,La Regionee le Sovrintendenze intervengano con prontezza nella vicenda chiarendo le responsabilità e bloccando quello che sembra essere l’ennesimo assalto al patrimonio culturale della collettività».