Roma 22 dicembre 2013 – Inaugurata lo scorso martedì 17 dicembre “Anni 70. Arte a Roma”, in mostra al Palazzo delle Esposizioni fino al 2 marzo 2014. La mostra racconta “gli anni della condivisione, della libertà creativa, così come del dialogo e della comunicazione”, spiega la curatrice Daniela Lancioni.
Quasi 200 opere, di 100 autori italiani e internazionali, per raccontare l’arte di un decennio e di una città. Con questa mostra il Palazzo delle Esposizioni prosegue l’indagine già avviata negli anni novanta per riscoprire il periodo che ha segnato l’urbis dal dopoguerra fino agli anni sessanta.
Una realtà permeata dall’intreccio di linguaggi differenti, accogliente bacino di culture visive diverse, nutrice di una propria identità e, allo stesso tempo, specchio di quanto accadeva ovunque nel mondo.
L’importanza di Roma negli anni settanta si deve all’attività di gallerie e associazioni culturali che svolsero un ruolo decisivo nel promuovere e accogliere l’arte contemporanea italiana e internazionale. L’Attico di Fabio Sargentini, La Tartaruga di Plinio De Martiis, La Salita di Gian Tomaso Liverani, gli Incontri Internazionali d’Arte fondati nel 1970 da Graziella Lonardi Buontempo e diretti da Achille Bonito Oliva, Gian Enzo Sperone e Konrad Fischer, Massimo D’Alessandro e Ugo Ferranti e molte altre. Si aggiungono la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e lo stesso Palazzo delle Esposizioni oltre ad alcuni spazi “autogestiti” dagli artisti, Gap, Jartrakor, La Stanza, S. Agata dei Goti, Lavatoio Contumaciale, o da gruppi femministi come la Cooperativa del Beato Angelico.
Ma come spiegano oggi gli anni meglio noti come gli anni di piombo? Con sempre maggiore chiarezza gli anni settanta del secolo scorso appaiono agli storici come un decennio controverso, identificato per i suoi conflitti, ma che oggi potrebbe invece essere interpretato come fertile e costruttivo. Nelle arti visive, soprattutto a Roma, gli anni settanta si sono distinti per una pluralità di linguaggi e attitudini che questa mostra vuole testimoniare bilanciandone l’indagine storica e l’interpretazione. L’importanza dell’arte a Roma negli anni settanta si deve soprattutto a un eccezionale novero di artisti, sia romani che stranieri, che scelsero questa città come loro residenza. Ogni sala della mostra è stata composta rintracciando un fil rouge. Con un’intuizione presa a prestito da un critico o grazie al titolo di un lavoro. Il loro succedersi comporta una scansione temporale che divide la mostra in due parti corrispondenti alla prima e alla seconda metà del decennio.
Il visitatore si troverà davanti ad opere piuttosto complesse che toccano argomenti selezionati di volta in volta per la trama del racconto. Possono “viaggiare”, con gli occhi e la mente di chi le osserva, da una sala all’altra e da un’opera all’altra. Ma non viene mai lasciato solo, l’opera viene sempre spiegata.
La mostra accoglierà anche l’Arte Povera degli artisti della cosiddetta scuola romana, dall’Arte Concettuale all’ Anarchitecture e all’arte intesa come partecipazione collettiva o militanza politica. Dalla Narrative Art passando per tutte quelle opere che hanno condotto alla planetaria rivalutazione della pittura quando Roma era l’epicentro di questa realtà artistica.
Info:
intero € 9,50, ridotto € 8,00, scuole € 4,00
Il prezzo riservato per le scuole è da intendere per studente dal martedì al venerdì (esclusi i festivi) – minimo 10 massimo 25 studenti. Per i gruppi e le scolaresche la prenotazione è obbligatoria
Orario:
mostre:
Martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 – 20.00
Venerdì, sabato: 10.00 – 22.30
Domenica: 10.00 – 20.00
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Lunedì: chiuso
Orari natalizi:
martedì 24 dicembre: 10.00 – 15.00
mercoledì 25 dicembre: 16.00 – 20.00
giovedì 26 dicembre: 10.00 – 20.00
lunedì 30 dicembre: 10.00 – 20.00 (apertura straordinaria lunedì)
martedì 31 dicembre: 10.00 – 15.00
mercoledì 1 gennaio: 16.00 – 20.00
lunedì 6 gennaio: 10.00 – 20.00 (apertura straordinaria lunedì)
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura