Dopo la sconfitta con il Milan, la pausa di campionato potrebbe non servire alla formazione biancoceleste per uscire dal tunnel. Forse sarebbe più opportuna una profonda scossa alla squadra con l’esonero di mister Ballardini, che ha dimostrato di non essersi ancora calato nella realtà laziale
diGipro
La gara
E’ stata una gara dai due volti: nel primo tempo un Milan cinico ha saputo concretizzare al meglio due occasioni da rete realizzate da Thiago Silva e Pato, ma nella ripresa la Lazio dopo aver accorciato le distanze, autorete di Thiago Silva, ha saputo raccogliere le energie residue e spinta dal cuore ha effettuato un forcing disperato che non ha prodotto il meritato pareggio. In apertura di gara ci prova Kolarov con una calcio di punizione da trenta metri, ma il tiro è centrale e facile preda di Dida. È soporifero il ritmo di gioco con le due formazioni che non appaiono in gran spolvero. La Lazio si affida al suo uomo migliore, Mauro Zarate, che oltre a seminare i suoi avversari, non riesce mai a dialogare con isuoi compagni che appaiono smarriti e privi di incisività. Alla prima occasione da rete il Milan passa in vantaggio: calcio di punizione di Pirlo che serve nell’area piccola di rigore Thiago Silva che è lesto ad anticipare Muslera, colpevolmente fermo sulla riga di porta. La “muslerata” fa precipitare la Lazio nel baratro e la reazione dei laziali si concretizza con l’ennesima conclusione di Zarate, che non trova lo spiraglio giusto per battere Dida. Il Milan sonnecchia e alla mezzora riesce a concretizzare la seconda occasione del primo tempo: Pato, servito dal gaucho brasiliano Ronaldinho, infila per la seconda volta Muslera. Sull’Olimpico, oltre al Milan, si scatena un nubifragio che annebbia la mente e le idee ai laziali, che oltre a subire il doppio vantaggio non riescono a trovare il bandolo della matassa.
Ad inizio ripresa il tecnico Ballardini getta nella mischia Cruz al posto di Mauri, spettatore non pagante, e l’ex interista vivacizza un attacco davvero sterile; l’ex tecnico del Palermo ridisegna la formazione laziale che passa dall’inspiegabile 4-3-1-2 allo spregiudicato 4-3-3. Al 19’ Zarate, con un colpo di biliardo, realizza con la complicità di Thiago Silva la marcatura. La Lazio finalmente ci crede, e spinta dalla disperazione si getta in avanti alla ricerca del pareggio, che avrebbe ampiamente meritato per il gioco prodotto nell’ultima mezz’ora della gara. La Lazio, in pieno marasma tattico, si affida alle conclusioni dalla distanza che, oltre a finire al di là della riga di fondo, vengono stoppate dalla difesa rossonera, ben registrata da Sandro Nesta, un ex davvero rimpianto. Sbuffa, lotta, la Lazio si getta su ogni pallone per centrare il pareggio, ma, oltre al risultato, la Lazio dovrebbe cercare di ritrovare la propria identità.
Dopo gara
Con bocche cucite e visi lunghi, i calciatori laziali sfilano di fronte ai cronisti che annotano l’ennesimo silenzio stampa, che di certo non risolverà i problemi biancocelesti. Camicia bianca, pantalone nero è il gaucho Ronaldinho a commentare l’esito della gara per i rossoneri: “Il Milan ha disputato un buon primo tempo, ma nella ripresa la Lazio ci ha messo in seria difficoltà. È stata una bella partita e – conclude ilbrasiliano rossonero – sono felice per il prezioso assist fornito a Pato”. Eccolo il papero carioca, che con la rete odierna arriva a quota cinque nella classifica dei marcatori: “Sono molto felice per la rete realizzata contro la Lazio. In ogni gara la squadra migliora e speriamo di raccogliere i frutti a fine campionato”.