Roma, domenica 26 gennaio 2014 – La Juventus esce dalla doppia sfida all’Olimpico con Roma e Lazio un po’ meno marziana. Dopo l’eliminazione dalla Tim Cup di martedì scorso contro la Roma, nella seconda di ritorno in campionato la squadra di Conte viene bloccata sul pareggio da una bella Lazio. Si ferma così a 12 la striscia di vittoria consecutive per i bianconeri, anche se la trasferta romana poteva essere molto più dolorosa. La Lazio ha infatti costretto a giocare in 10 i bianconeri dal 27’ del primo tempo, quando con un lampo Klose si è procurato il rigore e l‘espulsione di Buffon. Dal dischetto Candreva non ha fallito, dopo che Conte aveva rilevato Asamoah, tra i migliori in campo fino a quel momento, per Storari. Per i restanti 18’ minuti la Juventus però ha giocato come se fosse ancora in 11, facendo gioco, pressando e schiacciando in difesa la squadra di Reja. Da un ottimo spunto di Lichsteiner sulla destra è arrivato verso la fine del tempo la giocata di classe di Llorente, sempre più indispensabile in attacco, che in area ha stoppato e impegnato il portiere laziale Berisha, andando vicino al pareggio al 36’.
Se il primo tempo si era chiuso con il solito forcing bianconero e la Lazio che nonostante il gol di vantaggio e l’uomo in più non riusciva ad alzare il baricentro e cercava invece di ripartire in contropiede. Il secondo tempo è stato di marca biancoceleste, anche perché l’assenza di un uomo in attacco (Conte era passato dal 3-5-2 iniziale ad un 3-5-1, con Tevez in ripiegamento nel ruolo di Asamoh) non consentiva di bloccare con il pressing alto il giro palla dei difensori. La Lazio è riuscita così a imbastire una migliore trama offensiva e a spingersi di più in attacco. Da questa pressione sono arrivati i maggiori pericoli per Storari che si è dovuto prodigare, aiutato anche dai legni in due clamorose occasioni. La prima su incornata ravvicinata di Klose da calcio piazzato e la seconda su tiro a giro di Keità a portiere battuto. Per la seconda gara consecutiva i pali hanno aiutato la Juventus.
Prima di tutto questo però c’è stato il gol del solito Llorente, che da solo ha retto l’attacco bianconero, ha fatto salire la squadra e ha portato i maggiori pericoli per Berisha. E sempre lui ha finalizzato di testa una bella azione sulla destra orchestrata da Tevez con il cross perfetto di Lichsteiner. Dopo il pareggio la Juve ha cercato la via del vantaggio, ma la Lazio ha chiuso tutti gli spazi e ha giocato a viso aperto per provare a ritrovare il gol. Le conclusioni più pericolose sono state le sue. La Juventus in inferiorità numerica per un ora ha saputo reagire all’uomo in meno e giocare una gara spettacolare. Anche se alla fine Vidal, Marchisio e Tevez sembravano provati dal lavoro fatto a centrocampo. Conte non ha fatto cambi, lasciando gli elementi schierati dal primo minuto. Forse per paura di toccare l’assetto tattico ridisegnato. Intanto il campionato ritrova una grande squadra come la Lazio, a cui la cura Reja sembra aver ridato vitalità e pericolosità.