Roma, lunedì 29 agosto 2016 – Allegri non sbaglia contro la Lazio. Nella seconda di Campionato all’Olimpico contro la Lazio la Juventus vince di misura per 1-0, gol di Khedira nella ripresa. Il tecnico bianconero non sbaglia la formazione. Per la seconda volta lascia fuori Higuain e Pjanic, in due fanno circa 125 milioni (cui bisognerebbe aggiunge i 25 spesi per Pjaca), e si affida allo stesso centrocampo della prima gara. In mezzo Khedira, Lemina e Asamoah. Fasce tutte verdeoro con Dani Alves e Alex Sandro. In avanti la coppia Dybala-Mandzukic. La linea arretrata è invece composta da Benatia, Barzagli e Chiellini. Insomma in attesa di completare la rosa con gli ultimi innesti, si parla di Cuadrado e di Matuidi, la Juventus si affida al solito collaudato 3-5-2, che da 5 stagioni sta regalando grandi soddisfazioni ai bianconeri. Certo sono cambiati molti attori del modulo, e questo lo ha reso più vivace, più fantasioso, meno muscolare e granitico forse, specie a centrocampo e sulle fasce, con lampi di genio e inventiva e tocchi raffinati, specialmente quando entrano in azione Dybala e Dani Alves. Ai due piace duettare. Giocare di fino. Stupire e prendersi gioco degli avversari. Ma anche, per questo, subire falli a go-go. Inoltre c’è un certo Asamoah in mezzo al campo, recuperato del tutto e in buono stato fisico, che dalla parte opposta gioca e si diverte con Alex Sandro. Quest’ultimo brasiliano dal piede buono ma allo stesso tempo molto fisico. Non facile da superare. Insomma in attesa di Pjanic come direttore d’orchestra, altro elemento carioca di ispirazione, croato di nascita, fonte di gioco, di soluzioni e di genialità, la Juventus ha perso parte dei muscoli che l’hanno contraddistinta nelle ultime stagioni e ha acquistato in guizzi e inventiva. Si attende però di vedere all’opera un modulo differente, magari quello che contempla il famoso trequartista tanto caro ad Allegri, che dovrebbe garantire faville a più non posso e permettere di superare con facilità squadre aggressive e attente, che si chiudono a riccio, come la Lazio.
E qui si torna alla gara di sabato, giocata in un Olimpico infuocato e caldo umido, un ambiente favorevole ai brasiliani (e difatti Dani Alves e Alex Sandro sono subito entrati in gara senza risparmiarsi), meno per gli europei, che hanno avuto la necessità di chiamare il primo Time-out della storia del calcio italiano per rinfrescarsi. Già questo ha proiettato Lazio-Juventus negli almanacchi di storia calcistica. Per il resto la gara nella prima frazione è stata avida di azioni interessanti. Si è registrata una buona sistemazione in campo degli uomini di Inzaghi, il cui gruppo è cresciuto e si è rinforzato con alcuni acquisti mirati in difesa. Quest’anno la Lazio farà la differenza in Campionato e non sarà facile aggirarla e batterla. I bianconeri, nonostante abbiano prodotto di più, per inventiva e qualità, non hanno mai sfondato nella prima parte. Complice il gran caldo e la lena biancoceleste, la gara si è incamminata su uno scarso 0-0, con il popolo juventino (mai soddisfatto) pronto a reclamare e inveire, dopo ogni errore dei propri beniamini. Nella seconda frazione le cose sono andate in maniera differente. La Lazio è calata, avendo speso troppo nel primo tempo per tenere a bada i Campioni d’Italia. Gli ospiti invece sono cresciuti, avendo trovato maggiori spazi e anche un clima più frizzante, meno caldo, con i raggi del sole ormai obliqui e meno infocati. Al gol ci ha pensato il solito Khedira, alla seconda rete consecutiva in Campionato. Imbeccato da una pennellata di Dybala, il tedesco ha saputo gestire in maniera perfetta la sfera, stoppandola e incrociando di destro. Per le statistiche era da poco entrato Higuain, quando la Juventus ha sbloccato. Qualcuno parlerà del Pipita portafortuna. Gli intenditori e gli esperti invece pensano che sia il peso specifico dell’attaccante argentino, che in campo mette apprensione ai difensori, che tendono a raddoppiare sul terminale offensivo, creando gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti.
Solo dopo il gol la Lazio si è scossa e ha provato a rimettere le cose a posto. Ma era ormai tardi e l’unico tiro contro Buffon è arrivato solo all’86’. Questo non deve essere di condanna contro la squadra di Inzaghi che ha giocato un buon primo tempo, alla pari con i bianconeri, anche se il caldo e i muscoli ancora imballati dei protagonisti hanno in parte accorciato le distanze. Rispetto alla prima di Campionato alcuni elementi sono risultati più mobili e dinamici, segno che la forma sta arrivando. Alex Sandro ad esempio ha offerto più spunti, rispetto alla precedente gara. Lo stesso Higuain è parso più mobile e meglio integrato nelle geometrie bianconere. Anche Lemina è andato bene, anche se al momento sbaglia qualche passaggio di troppo. A centrocampo però può essere un buon incursore e allo stesso tempo stare davanti alla difesa. La nota positiva è Pjaca, entrato negli ultimi minuti di gioco al posto di Dybala. Ha mostrato una buona forma, andando anche vicino al gol e incidendo nella gara più di Higuain. Adesso ci sarà la pausa delle nazionali e tutto il tempo per rimettere in piena forma chi si è presentato tardi al ritiro.