Frascati, giovedì 22 marzo 2012 – Le scuderie Aldobrandini aprono la stagione primaverile degli eventi espositivi con la personale di Otello Scatolini, che si inaugura venerdì 23 marzo 2012 alle ore 18. Scatolini è un artista che si forma alla vecchia maniera, in una bottega del marmo. Come per gli artisti del Rinascimento italiano apprende i rudimenti della scultura presso il laboratorio paterno; matura in questo contesto “del fare” la sua prassi e il suo magistero d’arte. Si tratta della mostra di uno scultore romano, presidente della Università dei Marmorari di Roma (antica associazione, fondata nel 1406, che ha annoverato tra i suoi associati, i più importanti e noti scultori: dai Cosmati a Michelangelo. Un artista, dunque, che pratica una lavorazione, quella del marmo secondo le antiche prassi di bottega. Ciò potrebbe non essere sufficiente a definirne l’esito qualitativo se non fosse che la sua ricerca artistica si è orientata verso stilemi originali, specie nella fase più recente, tesi a fondere l’antico magistero del marmo, che per altro tratta con grande virtuosismo, con le tecniche innovative di nuovi materiali sintetici come resine e altro.
“Il blocco marmoreo “ per via di levare” diventa nelle sue mani tessuto malleabile, lenzuolo su cui affiorano grida e sussurri. Volti sottratti alla espressione che si sublimano in maschere di un’arcana reputazione o, viceversa enfatizzate, quasi caricaturizzate, in tipologie note. E su questo tessuto albicante si giocano ossimorici moti dell’essere e dello spirito. Sussurri e grida, silenzi e urla, bisbigli e strepiti. Scatolini dunque procede per valori iperbolici e sintattici e all’ossimoro del contenuto e della forma, oppone l’ossimoro della materia, nella accezione antitetica tra marmo e resina, tra una materia inerte e dura, e una duttile e flessibile. Alle asprezze del marmo, con virtuosa perizia, accosta la fluidità invadente della resina. Un’antinomia di elementi: artificiale e naturale. Prendono corpo da questo universo di ossimori le opere di Scatolini”. (Ivana Della Portella).
Una mostra site-specific che prevede l’esposizione di alcune sculture di grandi e medie dimensioni che nella scelta dei soggetti si pongono entro una ricerca figurativa asciutta e essenziale con un E il museo Tuscolano ben si presta ad accogliere questa linea di ricerca espositiva in una sorta di continuum tra antico e moderno.”
«Certi luoghi imprimono un segno indelebile nell’anima – dichiara il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso -. Uno di questi sicuramente è Frascati, che ha affascinato letterati come Annibal Caro e Goethe, Stendhal e George Sand, artisti come Bernini e Borromini, Domenichino, Della Porta, Maderno e in epoche a noi più vicine Pablo Neruda, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Andrea Camilleri, che qui negli anni 50 veniva a trascorrere le domeniche con la sua giovane fidanzata. E la lista potrebbe continuare ancora e diventare molto più lunga. Ecco perché le Scuderie Aldobrandini ci sembrano il luogo più idoneo per ospitare la mostra Sussurri e grida di Otello Scatolini, che presenta una serie di splendide e ariose sculture, che intrecciano con l’antichità classica e la statuaria monumentale, un dialogo fitto e serrato, senza naturalmente rinunciare alla seduzione contemporanea».
«Le Scuderie Aldobrandini, immortalate nelle stampe del Greuter e del Kircher e dipinte da van Wittel, ospitano una nuova e importante esposizione dell’artista romano Otello Scatolini – dichiara l’Assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua -, continuando così la felice stagione del polo museale, che da anni presenta una serie diversificata di proposte e iniziative culturali, significative per l’interesse che suscitano e per il prestigioso ritorno di immagine che offrono alla Città».