Roma, 17 luglio 2014 – “Non fu una scuola, ma un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, specialmente delle Italie fino allora più sconosciute dalla letteratura”.
Italo Calvino, 1964, sul Neorealismo
Continuano gli appuntamenti alla Casa delle traduzioni di Roma con “L’Italiano al Cinema”, una rassegna ideata da Cristina Maddoli, che fino al 31 luglio 2014 propone un originale studio della lingua italiana attraverso i film d’autore che più hanno rappresentato il bel paese nel mondo. L’Italia raccontata dai grandi registi del Novecento: Vittorio De Sica, Ettore Scola, Federico Fellini e molti altri. Docente di lingua italiana ed autrice del libro “L’italiano al Cinema”, edito nel 2004 da Guerra edizioni, Cristina Maddoli propone allo spettatore una visione nuova del grande cinema italiano d’autore. Un diverso punto di vista che stratifica il film in diversi livelli, utili ed innovativi non solo per chi è madrelingua ma anche per chi studia la lingua italiana.
Situato nel Rione Trevi, una delle aree più belle di Roma, la Casa delle Traduzioni di Via degli Avignonesi riprende questa settimana, giovedì 17 luglio alle ore 16 con l’intramontabile capolavoro del neorealismo italiano, “Ladri di Bicilette”(1948) di Vittorio De Sica. Ambientato nella Roma del secondo dopoguerra il protagonista è Antonio Ricci, un disoccupato che trova lavoro come attacchino comunale. Per poter lavorare ha bisogno di una bicicletta impegnata però al Monte di Pietà. E’ la moglie Maria a riscattarla dando in pegno le loro lenzuola quando durante il primo giorno di lavoro ad Antonio rubano la bicicletta. Disperato ruba a sua volta una bicicletta incustodita ma viene subito fermato e aggredito dalla folla. Solo il pianto disperato di Bruno il figlioletto muove a pietà i presenti evitandogli il carcere.
Prosegue martedì 22 luglio, alle ore 16:00 con “Una giornata particolare” (1977), di Ettore Scola. Due nomination al Premio Oscar come Miglior film straniero e Miglior attore a Marcello Mastroianni, nel cast anche Sophia Loren. La storia racconta la vita di due persone: Antonietta, madre di sei figli sposata a un impiegato statale fervente fascista e Gabriele un radiocronista dell’Eiar disoccupato. Il film inizia con l’incontro dei due il 6 maggio 1938, data che segna la storica visita di Adolf Hitler a Roma. Scola racconta in “Una giornata particolare” uno spaccato della società italiana di quegli anni. Una donna dall’esistenza “grama e succube” ed un uomo alle prese con la sua omosessualità durante il regime.
Giovedì 24 luglio, ore 16, il film “Amarcord”(1977), di Federico Fellini. Riprende martedì 29 luglio sempre alle ore 16 con il miglior film italiano sulla guerra con il capolavoro di Mario Monicelli, “La grande guerra”(1959). Vincitore del Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia ex aequo con “Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini” e nominato all’Oscar quale miglior pellicola straniera, vinse tre David di Donatello e due Nastri d’argento. Ottenne un enorme successo anche all’estero, soprattutto in Francia. Ultimo appuntamento della rassegna è con Luchino Visconti e “Il Gattopardo” (1963). “Noi fummo i gattopardi, i leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene; e tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra». Il film tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vinse la Palma d’oro al 16° Festival di Cannes.
L’”Italiano al Cinema” è un ottimo programma per conoscere o rivedere quelle pietre miliari che oggi sono protette dalla lista dei “100 film italiani da salvare”. Un’idea nata all’interno della Mostra del Cinema di Venezia insieme a Cinecittà Holding e al sostegno del Ministero dei Beni Culturali e curato da Fabio Ferzetti, Gianni Amelio, Gian Piero Brunetta, Giovanni De Luna, Gian Luca Farinelli, Giovanna Grignaffini, Paolo Mereghetti, Morando Morandini, Domenico Starnone e Sergio Toffetti. Salvare le 100 pellicole che più hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978.