Roma, lunedì 12 maggio 2014 – Dopo anni di cavilloso e accurato lavoro finalmente il progetto degli allora dottorandi, oggi professori universitari, si mostra al pubblico. Il Centro Pio Rajna lo scorso 6 maggio ha presentato nella Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Autografi dei letterati italiani, l’opera tanto attesa a cura di Matteo Montolese e Emilio Russo. «I primi quattro volumi sono soltanto una parte del lavoro svolto in questi anni» ha spiegato Enrico Malato presidente del Centro e presentatore del convegno. Dopo un’introduzione di Rossana Rummo, direttore generale DGBID – MiBACT, Malato hasottolineato come egli stesso sia stato sempre fiducioso della riuscita del progetto: «Sapevo che ci saremmo riusciti ed oggi finalmente siamo qui a mostrarvi quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare».
Nel corso della conferenza studiosi e docenti universitari hanno preso la parola ed hanno presentato, attraverso prospettive differenti, le tematiche, i punti di forza e i contenuti più interessanti da cui è emersa una lucida lettura dell’opera nel suo complesso. Lina Bolzoni, Christopher Celenza e Stefano Zamponi sono i nomi di alcuni degli specialisti intervenuti. L’evento ha raccolto un gran numero di esperti del settore. Vi hanno preso parte docenti dalle varie università italiane in attesa da tempo dell’uscita dei tomi. Notevole è stata inoltre la rappresentanza degli studenti che nell’affollata sala ha seguito attentamente i vari interventi che si sono susseguiti nelle circa due ore di presentazione.
I curatori hanno tenuto a rimarcare alcuni concetti: «Il nostro, come è stato detto, è stato un lavoro di stretta collaborazione – ha sottolineato Motolese – e ci tengo molto a sottolinearlo perché è un qualcosa di abbastanza raro in questo campo. La realizzazione del nostro progetto si è resa possibile grazie alla disponibilità di circa cento esperti che volontariamente e gratuitamente hanno messo a disposizione il loro tempo per il puro piacere della cultura». «Tra le molte collaborazioni di questi anni – ha aggiunto invece Russo – un solo caso non è andato a buon fine, per cui possiamo dirci pienamente soddisfatti dell’esito raggiunto con la nostra “officina”. Dobbiamo poi un particolare ringraziamento a Enrico Malato che, molto più di noi stessi, ha sempre dimostrato un’imperitura fiducia nei nostri confronti».
I primi quattro volumi usciti, corredati di schede e percorsi tematici, costituiscono la prima parte del progetto che si completerà con la prossima uscita degli ultimi tre libri.
Helena Bozzi