La Galleria RossoCinabro presenta la mostra collettiva dal 25 aprile al 3 maggio, per avvicinarsi alla perfezione dell’arte e contemplare la bellezza delle sue incomprensibili emozioni
di Lilly Amato
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Palombara Sabina (Roma), martedì 21 aprile 2009 – Esiste la perfezione? Oscar Wilde diceva: "Possiamo raggiungere la perfezione per mezzo dell’arte e soltanto con l’arte; nient’altro che l’arte può offrirci un rifugio contro i sordidi pericoli dell’esistenza". L’arte, il rifugio dalla vita "comune", è il ponte che porta all’eccellenza. L’artista aspira a dar vita ad un’opera che sia perfetta. Come per i Greci lo era la bellezza, sommo bene e virtù scissa dall’imperfezione del male e del brutto. L’Opera Perfetta, in mostra dal 25 aprile al 3 maggio alla galleria Rossocinabro, ritrae quell’aspirazione. Così, mentre l’arte moderna ha privato il bello e il brutto della possibilità di vivere per se stessi, l’arte contemporanea li ha, invece, mescolati e fusi. Se non vi fosse la dimensione artistica, non sarebbe rivelato il nucleo simbolico che sta dentro le cose visibili.
Quella dimensione suscita idee, emozioni, linguaggi a volte ignoti, a volte sfuggenti e tesse il dialogo fra i sentimenti che nascono dall’atto artistico. Proprio in questa comunicazione del sentire si fonda la raggiunta perfezione dell’opera. Tra gli artisti perfetti, Loredana Bendini, Luca Braglia, Blu Kobalto, Elisabetta Losi, Cristina Madini, Lidia Jevremovic, Zafa. Elisabetta Losi, modenese, vive e lavora a Mantova, inizia a disegnare e ad incidere precocissima. Ottiene subito il primo riconoscimento dal critico Piero Papini. Al termine degli studi d’arte, che comprendono anche scultura e restauro, espone le proprie opere, oltre che in Italia, a New York, Miami e Lima. Lavora con una forte propensione alla sperimentazione in ambito scultoreo e incisoreo. Lidia Jevremovic, nata in Serbia, lavora a Grosseto, inizia fin da giovane a dedicarsi all’arte, partendo da una pittura figurativa e tradizionale.
Il suo cammino si è sviluppato nel corso degli anni attraverso la scultura, la grafica e la pittura. Diverse le mostre che l’hanno vista protagonista, in particolare la prima a Belgrado dove ha esposto lavori grafici e sculture. Cristina Madini, romana, dipinge e cura mostre per RossoCinabro. Scrive di sé: "Quando ho cominciato amavo l’arte che c’è nella natura. Ora nei miei quadri c’è un misterioso universo sospeso tra realtà e finzione, tra la norma e l’assurdo, tra l’ordine e il caos. La mia arte è capace di sprofondarsi nel mistero dei pensieri, dei sentimenti più reconditi e riportarli alla luce, d’immergersi nel baratro di quanto è incosciente e risalire alla superficie, di perdersi nel labirinto delle irrealtà e ritrovarsi reale". E questo, difatti, sembra essere il filo conduttore dell’Opera Perfetta: il bagliore che rischiara l’oscurità e ne fa scoprire la bellezza celata e inconsapevole.
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