Roma, lunedì 2 maggio 2011 – Nel marzo scorso è stata inaugurata a Roma, alle Scuderie del Quirinale, la mostra monografica dedicata al pittore rinascimentale Lorenzo Lotto, (Venezia 1480-Loreto 1556) da cui prende il titolo. L’evento, a cura di Giovanni Carlo Federico Villa, si prepara a replicare il grande successo dello scorso anno con la mostra su Caravaggio. Sono in esposizione 57 opere devozionali e profane dell’artista rinascimentale, che ha operato tra il Veneto, Bergamo, Le Marche e per un anno a Roma. Il catalogo, curato dalla Silvana editoriale, ripropone i lavori in 312 pagine con 200 illustrazioni a colori. Nota originale dell’evento è il cantiere di restauro del Polittico di S.Domenico di Recanati attivo dal 5 marzo e visitabile dal pubblico ogni martedì e sabato. Le sale espositive sono allestite con quadri provenienti dai luoghi in cui l’autore ha vissuto e da musei di tutto il mondo, dal Louvre alla National Gallery di Londra, dalla Gemäldegalerie di Berlino al Metropolitan Museum di New York e alla National Gallery di Washington. Tra le numerose opere a carattere religioso, il visitatore può ammirare il Polittico di Pontarenica, il Polittico di S. Domenico di Recanati, La Madonna del Rosario dei Cingoli, l’ Adorazione dei Pastori, la Presentazione al Tempio di Loreto. Si possono cogliere, all’interno della tradizione rinascimentale, aspetti anticipatori della sensibilità barocca nell’uso della luce e nel ricorso ad elementi della quotidianità che irrompono nelle rappresentazioni sacre. Presenti anche celebri opere profane come Giuditta con la testa di Oloferne, La Castità mette in fuga Cupido e la Lussuria. Da sottolineare la presenza di ritratti di personaggi non classificabili in un particolare ceto sociale, in cui è preminente l’aspetto psicologico. Non a caso, Lotto è considerato da Bernard Berenson , lo storico dell’arte che lo riscoprì alla fine dell’Ottocento , l’iniziatore del “ritratto psicologico”. Anche Zampetti, il più appassionato studioso di Lotto nel Novecento, lo definisce “un pittore (..) non staccato dai suoi personaggi ma vivo e in essi presente”. L’artista è rimasto sconosciuto al grande pubblico per secoli a causa del giudizio negativo espresso nel sedicesimo secolo da Pietro Aretino, che dichiarò l’ arte di Lotto inferiore a quella di Raffaello. Grazie all’imparagonabile contributo di Zampetti, è stato possibile allestire a Venezia la grande mostra dedicata a Lotto nel 1953 e altre tre esposizioni monografiche nel 1998, a Bergamo, Parigi e Washinghton, succedutesi in breve tempo con gran successo. Finora sono già pervenute 25.000 richieste di prenotazione per i biglietti d’accesso e si prevede una crescente affluenza fino al 12 giugno E’ possibile visitare la mostra da domenica a giovedì dalle ore 10.00 alle 20.00, mentre il venerdì e il sabato dalle ore 10.00 alle 22.30.