Roma, 16 novembre 2014 – Inaugurata lo scorso 11 ottobre 2014 la mostra “Memling, Rinascimento fiammingo” alle Scuderie del Quirinale a Roma, in cartellone ancora fino al 18 gennaio del 2015. Curata da Till-Holger Borchert, l’esposizione è un’ambiziosa iniziativa che porta per la prima volta al grande pubblico italiano una rassegna dedicata ad Hans Memling (1440 – 1494), l’artista che nella seconda metà del Quattrocento, divenne il pittore più importante delle Fiandre e dell’intera area fiamminga. Finalmente una mostra monografica che mette in luce le qualità di un pittore straordinario vissuto più di seicento anni fa. Un percorso mai presentato prima e rivolto ad un artista eccellente per metterne in luce non solo le qualità pittoriche, ma che lo consolida anche come protagonista assoluto del rinascimento fiammingo.
Presenti alle Scuderie dei Quirinale tutte le sue opere, dalle pale monumentali d’altare ai piccoli trittici portatili. Non mancano i famosissimi ritratti, dal tratto inconfondibile, nonché chiaro segno distintivo dell’arte fiamminga del XV° secolo. La principale differenza di Memling con i suoi contemporanei è l’essere riuscito a perfezionare lo schema campito su un fondo di paesaggio, un’abilità che esercitò una forte seduzione anche presso i numerosi artisti italiani del primo cinquecento. Più di tutti i suoi contemporanei, Memling divenne il pittore preferito della potente comunità di mercanti e di molti agenti commerciali italiani. A Bruges diventa l’erede designato di molti venerati maestri fiamminghi tra cui Jan van Eyck e Rogier Van Der Weyden. Fin dall’inizio della sua attività indipendente come pittore di tavole, Hans Memling riuscì a creare una sintesi stilistica dei tratti tipici di entrambi i maestri, i quali vivevano per altro di gran fama tra l’élite urbane e la stessa nobiltà italiana. La mostra si propone di approfondire quelle forme di mecenatismo che furono tra le grandi promotrici dell’arte in genere, ma anche di conoscere da più vicino lo stile e le opere dell’artista stesso. Molti i capolavori, l’arte religiosa proveniente dai più importanti musei del mondo, e dittici e trittici ricomposti per la prima volta in occasione della mostra. Un evento da non perdere per conoscere dal vivo un’importante produzione dell’arte rinascimentale fiamminga.