Roma, mercoledì 1 agosto 2012 – Lo scorso 22 di luglio nell’ambito della rassegna musicale Aventino Estate di Roma lo spettacolo di musica afro-brasiliana ‘Mistura de Samba’ del carismatico gruppo di Tiziana de Angelis nella cornice del prestigioso Istituto di Studi Romani. “Sinto abalada minha calma… efeitos da tua sedução”(Sento venir meno la mia calma…per effetto della tua seduzione)…
Le note del celebre brano musicale ‘Senhora Tentação’ di Cartola invadono il Chiostro seicentesco e la cantante compare in scena avvolta in graziosa veste di raso color rubino. Con fare finemente espressivo e teatrale interpreta alcune tra le più belle canzoni popolari del Brasile, tra cui quelle dei compositori Adoniran Barbosa, Paulinho da Viola, Cartola, Dorival Caimmy, considerati vere e proprie icone nel panorama del Samba. Nel repertorio molti brani di Samba de Roda di tradizione baiana e ispirati in parte ai successi della cantante Mariene de Castro. Tra di essi il brano ‘Ilha de maré’ che narra di una delle maggiori feste popolari religiose di Bahia ed è parte della colonna sonora del celebre film O’ Paì, O’ (2007) di Monique Gardenberg girato interamente a Salvador da Bahia durante l’ultimo giorno del Carnevale. La suggestiva canzone di apertura del concerto è ‘Terra’ scritta dal quotato chitarrista honduregno ma cresciuto in Brasile Roberto Taufic, arrangiatore ed esecutore dei brani del primo disco di Tiziana de Angelis “Mistura de Raça” (2009).
La cantante con grazia e personalità canta, balla e intrattiene il pubblico dialogando con esso della passione che la lega a questo genere di musica e alle canzoni popolari della sua stessa regione d’origine, l’Abruzzo. La de Angelis è italiana, ma da anni ha assunto autonomamente il ruolo di ‘ambasciatrice’ della musica brasiliana nel mondo. Il suo canto, lungi dal mero tecnicismo, appare come il materializzarsi in scena del proprio fervente sentire. Condisce l’esecuzione dei vari brani musicali di entusiasmo e nostalgici ricordi porgendo in scena un acceso sentimento in merito a una terra – il Brasile – a cui sente inspiegabilmente di appartenere. La voce dell’artista ricca di sfumature e l’energico sound del gruppo musicale creano un clima evocativo che richiama alla mente gli antichi borghi di Bahia descritti tanto intensamente dal grande scrittore Jorge Amado, come pure i fumosi Botequos (caffé bar) di Rio de Janeiro in cui si formarono e da cui trassero ispirazione i maggiori compositori della storia della musica brasiliana dei primi del Novecento.
In questi luoghi fra fiori, profumi, disperazione e tanta vitalità furono realizzate le più celebri poesie cantate del Sudamerica, versi che all’oggi nel fermento delle notti romane dedicate alla musica del Brasile vengono piacevolmente riproposti in questa splendida serata all’Aventino. Tra le note musicali d’un tratto lo spettacolo inatteso della luna a far benevolmente capolino sulla terrazza dello storico palazzo aperta al pubblico per l’occasione. La cantante cinta di una graziosa veste dai lembi svolazzanti si congeda con un sorriso a metà tra entusiasmo e garbato riserbo. In questo vortice musicale frammenti della nostra stessa esistenza, dalla malinconia alla gioia di vivere, che sfociano in una sorta di abbraccio di gratitudine al pubblico. Tiziana de Angelis è una cantante e attrice che si avvale di un versatile bagaglio formativo, ha all’attivo numerosi spettacoli teatrali e musicali realizzati in Italia e all’estero ed è impegnata da sempre in vari progetti sociali a livello internazionale, tra cui quelli dell’ICBIE di Salvador da Bahia (Istituto di Cultura Brasile Italia Europa) Ong di cui fa parte e con la quale collabora. Il suo primo compact disc intitolato “Mistura de Raça” nato da intensi viaggi di studio a Salvador da Bahia e nel Pernambuco è giunto al pubblico nel 2009. Ma è all’orizzonte un nuovo album per cui sentiremo ancora parlare a lungo di lei e della sua band d’eccezione composta dall’energico bahiano Neney Santos alle percussioni, dal formidabile Andrea Cangianiello alla batteria, dai talentuosi Roberto Mazzoli alla chitarra e Carlo Bruno al basso e dulcis in fundo dalla brava corista Alessandra Moscato.
Uno spumeggiante duetto finale di batteria e percussioni giunge a bandire decisamente la ‘saudade’. Lunga vita ai ritmi del Brasile e a tutte le operazioni, a forte valenza simbolica, volte al sincero recupero delle tradizioni musical-culturali dei vari popoli del mondo.