Roma, giovedì 4 maggio 2017 – I bianconeri ipotecano il passaggio alla finale di Champions League, grazie al 2-0 rifilato ieri al Monaco nello stadio del Principato. A segno ci va Higuain con una doppietta pesante, scaturita da due assist al bacio di Dani Alves. Il brasiliano è stato tra i migliori in campo, insieme al Pipita e a Buffon, che ha salvato la porta in almeno 3 situazioni delicate, confermandosi il numero 1 al mondo. Allegri, al di là delle dichiarazioni della vigilia, molto caute e atte a tenere concentrata la squadra, ha dimostrato di essere uno dei migliori allenatori al mondo per preparazione tattica. Lo stesso tecnico monegasco Jardim, che si appresta a vincere il Campionato in Francia ed è considerato da tutti una grande rivelazione, è stato sonoramente battuto sul piano della strategia in campo. E questo a prescindere dai campioni che possono essere schierati in campo. Le statistiche della vigilia dicevano tutte che si affrontavano la miglior difesa in assoluto della Champions contro uno degli attacchi più prolifici in Europa e in coppa. Appena due gol incassati dalla Juventus finora, contro i 21 fatti dal Monaco. Ma i bianconeri erano rimasti inviolati anche contro il Barcellona, il cui attacco non scherzava di certo con 26 reti all’attivo. Jardim, al contrario di Allegri, si era presentato con più baldanza e anche se vogliamo “arroganza”, ma in questi casi è ovviamente un rito e una simbologia, perché aveva la necessità di motivare bene la squadra per affrontare l’avversario più ostico che poteva capitare in questa semifinale. La Juventus è forte ed è la vera squadra rivelazione della Champions. Costruita per arrivare fino in fondo, solo alcuni torti arbitrari potevano e possono fermarla. Come avvenne lo scorso anno, quando decisioni francamente molto discutibili, nella doppia sfida contro il Bayern Monaco, fecero uscire la squadra di Allegri agli ottavi. Anche il Real è forte e merita la finale di Champions League, ma non sarà facile per i campioni in carica superare la Signora, il cui reparto arretrato è tra i più affidabili e forti.
Ieri sera Allegri ha schierato in campo un falso 4-2-3-1, perché in alcuni momenti la squadra sembrava più impostata sul vecchio, pragmatico, contiano 3-5-2. La scelta di non schierare Cuadrado dall’inizio e di mettere invece Dani Alves, e dietro a lui un difensore esperto come Barzagli, è stata vincente. Il pericolo era Mbappè. La fascia sinistra invece tra Mandzukic e Alex Sandro è di per sé ben presidiata protetta. Il 34enne fantasista arretrato brasiliano, ex Barcellona, ha insomma spodestato Lichsteiner e Cuadrado. La sua capacità di inventare e di fraseggiare con Dybala. La sua calma e lucidità sia in difesa che in attacco. Il suo piede fatato. Insomma tutto questo lo rende per il momento un giocatore essenziale nonostante l’età. Ne sa qualcosa il Barcellona, che ha perso una pedina fondamentale. Bravo Marotta a crederci. Altro grande prestazione l’ha sfoderata Marchisio, uno che non dovrebbe essere venduto mai e che pare invece essere finito nel mirino del Chelsea di Conte. Insieme a Pjanic hanno dato vita ad una grande gara, anche se il montenegrino qualche palla a centrocampo l’ha persa malamente. Nel primo quarto d’ora la Juventus si è presentata sbarazzina, bella, aggressiva e ha messo con le spalle al muro il Monaco. Ha tirato poco in porta. Ha provato a crossare e mettere la palla al centro. Solo per sfortuna non ha portato Higuain al tiro da posizione molto favorevole. Il bomber bianconero infatti poco prima di impattare la palla al centro area è scivolato sul terreno fresco. Un colpo di sfortuna come tanti ce ne sono nel giro di una partita. Ma il Pipita si è rifatto grazie al tacco smarcante di Dani Alves, innestato da una ripartenza fulminea in verticale e al 28 ha rotto gli equilibri. Prima del gol per alcuni minuti era cresciuto il Monaco e con lui Gigi Buffon.
Per il resto il Monaco ha avuto una palla pulita con Falcao, su errore di Pjanic in disimpegno, nei primi minuti della ripresa, parata a terra bene da Buffon. Per il resto si conta un altro tiro dalla distanza di Bernardo Silva e un colpo di testa nel finale anche questo parato alla grande dal portiere numero uno al mondo. Poca roba per una squadra che giocava in casa e aveva le velleità di battere la Juventus di Allegri e il genitivo di specificazione qui va sottolineato tutto. La Signora invece al 20’ circa del secondo tempo ha trovato il raddoppio e “la strada per il paradiso”, come canta Paolo Conte, ancora con Higuain su cross al bacio di Dani Alves. Il pallone lanciato dal brasiliano è sceso morbido e millimetrico proprio nel punto dove la suola del Pipita stava arrivando per spingerlo in rete, impossibile da raggiungere per il difensore Glik in spaccata volante e per il portiere Subotic in uscita disperata. I tre si sono ritrovati uno sull’altro a fine azione. Ma la palla era inesorabilmente in rete. Partita perfetta. Scelte perfette da parte del Mister Allegri. Preparazione perfetta. Chi si lamenta che la Juventus non pratica sempre un calcio champagne sbaglia. La Juventus lo pratica a tratti. Nei 90 minuti alterna bellezza europea a difesa all’italiana. È la carta d’identità di Allegri. Si vince abbinando il calcio totale dell’Ajax al catenaccio nazionale. E adesso bisogna vedere cosa farà contro il Real Madrid. Ma prima ci sarà da superare ancora una prova aspra e difficile, ma bella ed entusiasmante.