Roma, lunedì 3 aprile 2017 – Neanche il Napoli ferma la Juventus. Alla ripresa del Campionato, dopo la pausa Nazionale, alla squadra di Allegri bastano 6 minuti di gioco per portare a casa il risultato. Finisce 1-1 con i gol di Khedira e di Hamsik. Il Napoli resta a 10 punti dalla prima della classe e la Roma si avvicina di 2 lunghezze, ma sempre ad una distanza di sicurezza (-6). Uscita indenne dal San Paolo, adesso la Signora può guardare con favore al Campionato. Le prossime tre gare dovrebbero essere per i bianconeri molto abbordabili. Chievo, Pescara e Genoa non sono certo tra le più difficili da battere. Inoltre, dopo la nuova sfida di Coppa Italia contro il Napoli, i Campioni d’Italia potranno dedicarsi a preparare con attenzione la partita contro il Barcellona. Insomma chi sperava in una battuta d’arresto per Allegri & Company per mano dei Partenopei è rimasto deluso, così come sono rimasti delusi i giocatori biancocelesti al termine della gara, visibilmente abbattuti e arrabbiati. Le energie spese per recuperare e per superare la migliore difesa d’Italia hanno condotto ad un pareggio e niente di più. Inoltre è stato chiaro che la Juventus, dopo aver segnato con una bella azione di Khedira, che ha chiesto e ottenuto un triangolo con Pjanic in spazi millimetrici e in area avversaria, si è abbassata volontariamente. È rimasta stretta e serrata, ha preferito anche lasciare andare sulle fasce i piccoli (di statura) uomini di Sarri, tanto chi avrebbe raccolto gli improbabili cross? Ha preferito farli correre e riposarsi. Che sia stata una chiara scelta tattica, piuttosto che un’esigenza, lo si è capito ad inizio secondo tempo, quando per qualche minuto la Signora ha di nuovo avanzato il baricentro. E come lo ha fatto ha messo in affanno gli avversari. Dal 15’ poi, dopo aver subito il gol in una bella azione del Napoli, la Juventus ha voluto di nuovo portarsi in avanti e qui il Napoli si è dovuto schiacciare e subire, anche se in un paio di occasioni si è reso pericoloso, ma più per demeriti della difesa bianconera che per effettivi meriti di gioco.
Una palla lenta indirizzata al portiere da Asamoah, sulla quale si è avventato Mertens, ha rischiato di far capitolare la squadra. Infine, al termine del tempo regolamentare un colpo di testa di Calljecon ha solcato l’area del portiere, senza che nessuno potesse raggiungerla per l’impatto vincente. La Juventus invece è diventata più intraprendente, non ha fatto grandi azioni di gioco, anche se ha provato a schiacciare il Napoli e ad arrivare al gol per le vie aeree. Diciamo che per Allegri, e per sua stessa ammissione, tra le due gare ravvicinate del San Paolo, una di campionato e l’altra di Coppa Italia (la semifinale di ritorno), il tecnico ha ritenuto più importante la seconda. Infatti, ha badato a far riposare gli elementi più pericolosi come Dybala, Cuadrado e Alex Sandro. Ha badato a non spendere troppe energie, nella gara di Campionato, e avuto la fortuna di volgerla subito in proprio favore. Ha preferito stare basso e far riposare i dieci giocatori di movimento. Asamoah, Lemina e Pjanic al posto di Dybala non hanno demeritato affatto, anzi hanno fatto una bella gara. Benissimo Marchisio e Khedira e tutta la difesa, compreso Mandzukic, che si è abbassato molto. Le stesse belle parole di allenatore e giocatori agli avversari, per averli messi in difficoltà e schiacciati, tradiscono un po’ di tatticismo. Nella gara di mercoledì si vedrà un’altra Juventus, che parte già favorita grazie al doppio vantaggio che il Napoli dovrebbe recuperare e grazie anche alle tante energie che i partenopei hanno dovuto spendere per evitare una sconfitta in casa. Tenuto anche conto che la supremazia territoriale e di gioco che il Napoli ha fatto registrare al termine della gara di domenica, si è alla fine tradotta in poche vere e pericolose azioni da gol. Anzi l’unica vera azione da gol limpida è stata quella del gol.