Roma, domenica 15 marzo 2015 – La Juve vince a Palermo per 1-0, torna alla vittoria fuori casa e allunga di 14 punti sulla Roma, seconda in classifica. Una vittoria convincente quella della squadra di Allegri, che sembra aver ritrovato forma e tecnica. La Vecchia Signora non ha mai rischiato contro l’attacco rosanero composto da Dybala e Vasquez, i due fenomeni palermitani. Ha trovato con Morata un euro gol, che lancia sempre di più tra i titolari il giovane attaccante spagnolo. Infine ha scacciato via tutte le nebbie che si erano addensate nell’ultimo mese e mezzo di Campionato sulle prestazioni della squadra di Allegri. Quella di ieri è stata l’ottava vittoria fuori casa, la diciannovesima finora ottenuta dalla Juventus. È anche la seconda vittoria per 1-0 consecutiva, un risultato che a Massimiliano Allegri piace molto. Arrivata tra l’altro prima dell’attesissima partita di ritorno di Champions League contro il Borussia Dortmund, quando tutti i commentatori potevano pensare che i bianconeri avessero la testa rivolta all’Europa e quindi ci potesse essere anche una battuta d’arresto della capolista. E ottenuta con una squadra che a centrocampo ha visto l’inserimento di nuove pedine come Sturaro e De Ceglie, finora mai utilizzati da Allegri, e che ha certificato il rientro a tempo pieno di Andrea Barzagli. Nessun turnover, dunque, perché il Campionato non è ancora chiuso e perché è importante non perdere punti, specialmente contro il Palermo, che in questa parte della stagione sembra essere in grande forma. Su questo Allegri è stato chiaro fin dal pre partita. Hanno giocato i titolari. In avanti accanto a Tevez, intoccabile, si è rivisto Llorente. In questa fase della stagione il navarro si alterna con Morata per garantire freschezza e anche differenti attitudini di gioco in avanti. Ma va detto che appare più spento e meno reattivo della passata stagione, quando con conte aveva messo in evidenza doti anche di palleggiatore, oltre che di saper proteggere il pallone per far salire la squadra.
La gara è stata abbastanza sorprendente fin dall’inizio, perché invece di rivedere una Juventus stanca, molle sulle gambe e con poco fiato nei polmoni, insomma per farla breve una Juve come quella vista a Cesena, oppure contro l’Atalanta o contro il Sassuolo, si è vista un squadra tonica e affamata, pronta ad andare in pressing sugli avversari, anche se fuori casa. Questo ha sorpreso il Palermo e gli ha impedito di giocare il solito calcio spumeggiante, e di mettere in bella evidenza i trequartisti in fase di costruzione e Dybala, altra rivelazione interessante del Campionato, in fase di finalizzazione. Di fatto la squadra di Iachini non è mai riuscita ad essere pericolosa nei 90’ più recupero della gara. Dybala è stato disinnescato, così come Vasquez, in genere il grande ispiratore di gioco dei rosanero, seguito con attenzione anche dalla Signora in chiave mercato. La squadra di Allegri – e davvero bisogna incominciare a chiamarla così d’ora in avanti – ha saputo alternare pressing asfissiante a geometrie difensive più distese, dove tutta la squadra come un unico ingranaggio si spostava e chiudeva gli spazi. Insomma ha altalenato atteggiamenti sornioni ad atteggiamenti aggressivi, il tutto condito da una capacità di gestire il palleggio davvero brillante. Fisicità, rudezza e tecnica sopraffina. Con questi tre elementi ha impedito che il Palermo, che pure sta passando un buon periodo di forma e di risultati, e dove in casa aveva finora perso pochissimi punti, potesse essere pungente, battendolo alla fine con un euro gol di Morata, che ha raccolto un assist perfetto di Bonucci e dal limite ha incastonato un tiro a giro che ha battuto Sorrentino. Dopo la rete arrivata al 64 circa, non c’è stata reazione da parte dei padroni di casa. Non perché non avessero voluto. Ma perché non gli è stata data la possibilità. I bianconeri hanno controllato la gara, evitando possibili rischi, provando a pungere ancora in contropiede, e andando vicino al raddoppio se solo Morata non fosse stato troppo concentrato a puntare la rete.
La prova generale in attesa del Borussia è andata benissimo. La Juventus ha approcciato la gara esterna contro il Palermo con autorevolezza e senza timori reverenziali. Questo promette bene per il ritorno di Champions. E anche per le ultime undici gare di campionato, dove in qualche modo si andranno a costipare tutte le partite e gli incontri più ostici per la Vecchia Signora, che dovrà incontrare tra gli altri Genoa, Fiorentina, Inter, Lazio, Torino e Napoli e Sampdoria. Sette gare difficili, specialmente per il periodo di forma che queste avversarie stanno passando e che daranno filo da torcere alla squadra di Allegri.