Roma, giovedì 4 agosto 2016 – Il tormentone Pogba non dà tregua e continua anche dopo una campagna acquisti sontuosa, che avvicina la squadra bianconera alle big d’Europa. L’acquisto di Higuain doveva essere sganciato dalla vendita del numero 10 bianconero. Questo lo ha sempre detto e ripetuto Marotta. Nessuno però ci ha mai davvero creduto, perché in fondo spendere 90 milioni di euro (in due anni) non è proprio una spesa da Juventus. O almeno della Juventus che abbiamo imparato a conoscere in questi cinque anni di successi. Attenta, accorta, pronta a lasciare un giocatore se le pretese dovessero essere troppo alte. Il caso Draxler (il tormentone dello scorso anno) è significativo. La Dirigenza ad un certo punto decise di lasciarlo andare per non voler pareggiare la richiesta dello Shalke 04, quando mancavano forse 5-6 milioni per prenderlo. A giudicare però da quello che sta avvenendo con il polpo Paul forse abbiamo giudicato male Marotta e l’acquisto del bomber napoletano potrebbe in effetti essere sganciato dal francese, tanto che la lunga attesa della cessione al Manchester United potrebbe saltare, facendo tornare il giocatore a Torino. Potrebbe essere un male per la Juventus, che aveva già messo gli occhi su alcuni giocatori molto interessanti come Gabigol, Matuidi, Witsel e ancora lo stesso Draxler (tutte operazioni portate avanti ma per il momento congelate), e un bene allo stesso tempo. Pensando in termini di uomini e di mezzi tecnici a disposizione, la presenza di Pogba in rosa renderebbe la squadra ancora più competitiva per provare a realizzare il Triplete. Se nelle ultime due annate la Juventus si è molto avvicinata ai parametri delle grandi squadre europee, arrivando in finale contro il Barcellona nel 2015 e uscendo contro il Bayern Monaco nel 2016 – giocando però una doppia gara assolutamente alla pari, subendo reti dubbie soprattutto nella partita interna -, con Pogba in squadra quest’anno sarebbe forse devastante.
Nonostante quello che si dice di lui. O meglio quello che dicono alcuni i tecnici ed ex giocatori, oggi commentatori o osservatori. E cioè che è sopravvalutato e che non vale i soldi che il Manchester United sarebbe pronto a versare nelle sue tasche e in quella della società di Corso Ferraris. Il giocatore ha una forza fisica e una capacità di tocco di palla uniche in Italia. Anche in Europa ha regalato momenti di alta classe, senza contare l’apporto e il sostegno che ha dato contro il Bayern Monaco, segnando un gol nella gara di ritorno e tormentando la difesa bavarese (da un fallo su di lui al limite dell’aria, non concesso dall’arbitro, è scaturito il contropiede che ha portato al 4-2, altra rete viziata, ma la Juventus era in attacco e giocava per vincerla quella partita). Un centrocampo composto da Pjanic, Khedira e Pogba, in attesa del rientro di Marchisio, con due esterni come Dani Alves e Alex Sandro (alternative di lusso sono Lichtsteiner e Evra) – nel caso Allegri voglia giocare con il collaudato ed efficace 3-5-2 –, sarebbe mortifero. Specialmente pensando che in avanti ci sarebbero due stelle di prima grandezza come Dybala e Higuain. Poi è vero che le partite si vincono sul campo, come ripetono in questi giorni i giallorossi, e che una corazzata come quella bianconera deve dimostrare di saper assemblare bene i vari giocatori che ha acquistato. Il dato di fatto è però che sulla carta questa squadra non ha rivali, almeno in Italia. Sia quel che sia, se dovesse rimanere Pogba con molta probabilità il mercato della Signora sarebbe chiuso qui. E sarebbe un mercato di grande fascino per i tifosi e per gli stessi giocatori che da cinque stagioni sono imbattuti in Italia. Se dovesse partire la Dirigenza ha in serbo altri colpi clamorosi. Uno dei quali potrebbe essere lo stesso Draxler, così a lungo inseguito e voluto dalla Juventus, che potrebbe andare ad aumentare le variabili indipendenti in attacco e aumentare le chance di vittoria sui tre fronti. Quello che è importante però è che la società non si tira indietro e non si nasconde. Adesso l’obiettivo è l’Europa.