Marino (Roma), mercoledì 6 giugno 2018 – Un premio letterario per ricordate Sandro Sciotti e il suo sacrificio. È l’iniziativa promossa dal Comune di Marino per ricordare, a 16 anni dalla scomparsa, il vicebrigadiere dei carabinieri, medaglia d’oro al valor militare, ucciso il 13 giugno 2002 durante un conflitto a fuoco con dei malviventi che avevano appena rapinato una banca nel quartiere di Santa Maria delle Mole.

L’iniziativa è stata patrocinata dalla Regione Lazio, dal Consorzio sistema bibliotecario dei Castelli Romani e dal Comune di Cesena, città di nascita del militare. Verrà presentata ai giornalisti mercoledì prossimo, anniversario dell’uccisione di Sciotti, in una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala parrocchiale della chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, a Santa Maria delle Mole. La presentazione farà seguito alla cerimonia commemorativa militare, organizzata dall’Arma dei carabinieri, che si terrà alle 9.30 in piazza Palmiro Togliatti, nel corso della quale verrà deposta una corona d’alloro nei pressi della stele (nella foto in alto) che ricorda il sacrificio del carabiniere.

«Ci è sembrato giusto presentare questa importantissima iniziativa – ha spiegato l’assessora comunale alla cultura, Paola Tiberi, che interverrà alla cerimonia commemorativa e alla presentazione del premio insieme al sindaco di Marino, Carlo Colizza – proprio sul luogo dove si è consumata la tragedia nel lontano 2002, a Santa Maria delle Mole e, grazie alla disponibilità del parroco don Jesus, potremo essere così vicini alla famiglia e ai tanti colleghi della locale stazione carabinieri per illustrare i contenuti del premio, gli obiettivi e le finalità».

Al doppio appuntamento del 13 giugno saranno presenti i familiari del vicebrigadiere Sciotti: la moglie Claudia e i figli Dario e Diana, che all’epoca dei fatti avevano 14 e 5 anni. Insieme a loro e alle autorità, anche il presidente della giuria del “Premio Sciotti”, Dante Maffia, scrittore e candidato al Nobel, e Marco Onofrio, scrittore e critico letterario. La cerimonia di premiazione è prevista per il prossimo mese di dicembre.

Erano le quattro e un quarto di pomeriggio, quel 13 giugno 2002, quando scattò l’allarme di una banca ospitata in un centro commerciale a Santa Maria delle Mole. Sul posto intervenne una pattuglia della locale stazione dei carabinieri, con la quale l’allarme era collegato, con a bordo il vicebrigadiere Sciotti (nella foto a fianco), 40 anni, nell’Arma fin dal 1979, e un altro militare. Dopo aver avvistato i rapinatori ancora all’interno dell’Istituto di credito, il sottufficiale disse al collega di chiedere rinforzi via radio mentre lui si avviava verso il luogo della rapina per impedire la fuga dei malviventi. Ma i banditi aprirono immediatamente il fuoco e il vicebrigadiere Sciotti, che pur ferito riuscì a rispondere con la sua arma di ordinanza, morì durante la corsa in ambulanza all’ospedale di Albano. Dell’omicidio sono state poi riconosciute colpevoli tre persone.

A Sandro Sciotti è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare con questa motivazione: “Avvedutosi di una rapina in corso presso istituto di credito, con esemplare ardimento e consapevole sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare uno dei malfattori appostato all’esterno della banca, bloccandolo a terra. Fatto segno da colpi d’arma da fuoco esplosi dai due complici, benché colpito in più parti del corpo, con eccezionale coraggio e non comune determinazione, replicava con l’arma in dotazione accasciandosi, poi, esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”.

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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