Roma, lunedì 13 aprile 2015 – La seconda confitta in Campionato per la Juventus arriva per mano dell’ultima in classifica: il Parma. Il destino spesso è crudele, e lo è anche se si ribalta il punto di vista. Crudele per la Juve, e anche beffardo, perché la fa capitolare ad un passo dal chiudere definitivamente la corsa Scudetto proprio con gli ultimi. Crudele per il Parma perché forse, se avessero creduto di più nelle loro possibilità e avessero sempre giocato come stanno giocando ora (sette punti nelle ultime tre gare) non si ritroverebbero in fondo alla Classifica. Comunque, se la prima sconfitta di Massimiliano Allegri era stata beffarda e immeritata (anche quella crudele due volte perché arrivata al 94’ e firmata dal difensore del Genoa Antonini, che aveva un conto in sospeso con il suo ex allenatore), quella di sabato pomeriggio è stata ampiamente meritata. La Juventus semplicemente non ha giocato. I motivi possono certo essere i più disparati e differenti e tutti validi o meno validi. Ma una cosa è certa, la Vecchia Signora non era in campo. C’era piuttosto una squadra fantasma che si opponeva ai padroni di casa, che provava a creare gioco e a violare la porta difesa da Mirante, ma che nulla aveva a che fare con la squadra che avevamo visto in campo in Campionato, in Coppa Italia e in Champions – anche quando i risultati non erano stati entusiasmanti o le prestazione esaltanti.
Detto questo non conviene nemmeno troppo parlare della formazione, in buona parte rimaneggiata, schierata da Allegri. Non conviene parlarne perché si commetterebbe un grossolano errore a pensare che erano gli uomini in campo a non essere all’altezza della gara. Nelle precedenti partite contro Empoli e Fiorentina, la squadra presentava alcuni innesti delle seconde linee. Eppure i risultati sono stati eccellenti lo stesso. Dire che Coman, Padoin, Pepe, subentrato nella ripresa, Ogbonna, Sturaro non garantiscono la stessa efficacia e la stessa cattiveria è sbagliato. Tutta la squadra è stata molle sulle gambe, lenta, poco reattiva, incapace di innescare il pressing aggressivo visto contro l’Empoli, o i veloci ribaltamenti di campo visti contro la Fiorentina. A livello fisico e mentale non ne avevano. La squadra era imballata e distratta e forse puntava al pareggio. Ma ha rimediato una sconfitta. Poco male ci può stare. Ora le cause possono essere le più diverse come si diceva prima. Forse Allegri con i preparatori avevano spinto per una preparazione particolare in vista della gara di Champions, quella sì molto importante. Forse ha voluto presentare moduli alternativi, poco inclini e conosciuti dai bianconeri, per gettare in confusione gli osservatori del Monaco – sicuramente presenti a Parma. Forse davvero l’undici schierato in campo, anzi tutta la squadra pensava solo al Monaco. O forse davvero ha di molto sottostimato il Parma, la cenerentola della Serie A, priva di una società, perché di fatto fallita, e rimasta in “corsa” solo per onorare nominalmente il Campionato in quanto le spese per arrivare fino alla fine del girone di ritorno se le sono accollate le altre società (così dovrebbe essere).
Ad ogni modo, questo passo falso non pregiudica assolutamente la corsa per lo Scudetto della Juventus, che rimane saldamente in testa con un +12 punti sulla Lazio, prossima avversaria di Campionato. La sconfitta alimenterà solo un po’ le polemiche e serve per i titoli di giornale. Anche se è vero che per i bianconeri arriva adesso il periodo più intenso della stagione. Il Campionato è certamente in sicurezza, ma le sfide più avvincenti e difficili arrivano ora. E la Champions porterà via molte forze e caricherà di tensioni la squadra di Allegri, anche se la Vecchia Signora ha tutti i numeri per approdare alle semifinali.