Prigionieri in un campo di detenzione israeliano nel deserto del Negev, sottoposti ad abusi fisici e mentali. Questo quanto emerso in seguito a un report di Cnn reso possibile da informatori israeliani, riguardo quello che sembrerebbe essere una sorta di prigione in cui centinaia di palestinesi sarebbero detenuti.

Si tratta del campo israeliano di Sde Teiman, che ospita palestinesi di Gaza e sospetti militanti di Hamas. Tra i trattamenti a loro riservati, secondo gli informatori, si passa dall’essere incatenati a letti d’ospedale, bendati e costretti a indossare pannolini, a situazioni ancora più gravi, come il caso di un uomo che avrebbe subito l’amputazione di un arto a causa delle ferite riportate per via del prolongato uso di manette.

Secondo le due fonti, la struttura, situata a circa 18 miglia dal confine con Gaza, è composta da due sezioni distinte: un recinto dove fino a 200 detenuti palestinesi di Gaza sono confinati in gabbie con severe restrizioni fisiche, e un ospedale da campo dove decine di pazienti con ferite di guerra sono ammanettati ai loro letti e spesso privati di antidolorifici.

Un informatore, che ha lavorato nella struttura come guardia carceraria, ha raccontato che i detenuti sono costretti a stare in piedi per ore o a sedersi sulle ginocchia. La fonte ha anche detto che diversi detenuti sono stati picchiati con manganelli al punto dal non riuscire a muovere più la testa o parlare.

A supporto di quanto affermato, una foto, trapelata e condivisa inizialmente da Cnn, mostra proprio un detenuto in piedi, bendato, rivolto verso un filo spinato, con alle spalle quelli che sembrano essere altre decine di detenuti seduti a terra.

La dieta nella struttura sarebbe anch’essa decisamente povera. Gli informatori, i quali hanno rilasciato le proprie testimonianze a proprio rischio e pericolo, hanno detto che ai prigionieri sono stati dati un cetriolo, alcune fette di pane e una tazza di formaggio, e che alcuni di loro erano visibilmente malnutriti.

Una fonte ha anche affermato che i militari non avevano alcuna prova che i detenuti fossero tutti membri di Hamas, con molti dei prigionieri che chiedevano spiegazioni sul perché si trovassero lì. Alla pubblicazione del report, gli Stati Uniti si sono detti fortemente preoccupati riguardo la situazione, seppur Israele neghi che vi siano stati maltrattamenti nella struttura.

Di Emanuele Gualandri

Laureato in Politica e Diritto internazionale all'Università Statale di Milano. Ha lavorato su Milano come videogiornalista occupandosi di casi di cronaca locale e nazionale nonché politica e movimenti sociali. Ha realizzato analisi sotto forma di video-approfondimenti su YouTube per la pagina di informazione “inBreve”, attirando migliaia di visitatori. Al momento si trova a Bruxelles per conseguire un master in giornalismo e media alla Vub (Vrije Universiteit Brussel).

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