Roma 8 marzo 2013 – La rivoluzione siriana sul palco del Teatro Valle Occupato. Sabato 9 marzo dalle ore 18,30 uno spettacolo non spettacolo per raccontare il coraggio di un popolo mutilato da anni di guerra ed oppressione. Dal verso del poeta siriano Golan Hajj, “I guardiani delle immagini”, l’officina vivente del Teatro Valle Occupato insieme alla supervisione di Veronica Cruciani, danno vita e volto ad una società che nonostante la sofferenza che sta attraversando, non ha mai smesso di essere creativa ed attiva nella sfera culturale ed artistica. Nel silenzio dei media e dei politici, la Siria resiste e il Teatro Valle ne dà un’autentica dimostrazione. Un paese ancora capace di scegliere il suo futuro, di affermare il diritto ad essere una società matura, dignitosa e libera da ogni tipo di oppressione.
Grazie ad un workshop che ha coinvolto nel corso di oltre un mese arabi, italiani, traduttori, studenti, ricercatori, musicisti, scenografi e attori, sono state estrapolate tutte quelle immagini che affollano la rete senza un ordine preciso. Per contestualizzare e raccontare da vicino un paese ancora creativo nonostante l’enorme disagio che sta attraversando. Eppure, insieme alla violenza, ogni giorno dalla Siria emerge la vita. Emerge dalle poesie, dalla musica, dai disegni, dalle immagini, dall’arte che i siriani trasformano in un’ode disperata al vivere perché la società civile siriana non ha mai smesso di essere attiva. Il Teatro Valle Occupato si lancia in un’impresa difficile come quella di raccontare la violenza, il sangue, i morti e i bombardamenti in una sorta di collage ricostruito grazie alle poche e confuse informazioni, che nel mondo arrivano attutite dal loro senso più tragico tramite computer e televisori.