Roma, sabato 28 aprile 2012 – L’immagine del capitano sotto la curva è la fotografia del momento della Roma: Totti (nella foto) ci mette la faccia in una serata andata storta, l’ennesima della stagione, nella quale un gol in extremis salva la Roma da una sconfitta interna con il Napoli che sembrava fino a quel punto certa. Alla vigilia Luis Enrique ha chiesto orgoglio per la maglia che si porta, sacrificio, “trabajo y sudor”(detto alla sua maniera).
E questo si è visto a metà: primo tempo straripante della Roma, che al 41’ va in vantaggio con Marquinho, che d’esterno sinistro anticipa Fernandez e infila sotto la traversa da pochi passi, raccogliendo un cross dalla destra di Rosi. La ripresa si apre con il pareggio immediato del Napoli con Zuniga che, mancino puro, spara di destro da fuori aria e trova il gol della domenica che riporta la partita in parità.
La Roma è sulle gambe, con uno stadio che rumoreggia e con lo spettro di un’altra sconfitta che si fa sempre più grande, e che si materializza al 72’ con Cavani che brucia Kjaer e con un fantastico destro a giro sul secondo palo batte un incolpevole Lobont per il 2-1 del Napoli. La Roma allora si butta in avanti in maniera confusa, impacciata e, con un piccolo sussulto finale di orgoglio, trova il pareggio al 88’ con un sinistro al volo di Simplicio su assist del giovane Tallo dalla sinistra. La partita non ha più emozioni e termina 2-2 tra i mugugni di un Olimpico ferito e frustrato nel vedere una squadra così deludente, con il terzo posto che si allontana ancora di più ma che la matematica, per assurdo, ancora permetterebbe di raggiungere.
Ora la piazza contesta Luis Enrique e accusa la squadra di scarso impegno per la maglia. I tifosi si interrogano sul fatto se sia giusto o meno confermare il tecnico asturiano per la prossima stagione, il quale prende tempo. Con il pieno supporto della società, l’allenatore giallorosso va avanti per la sua strada fino alla fine del campionato cercando di raggiungere almeno un posto in Europa League. Magari senza passare per i preliminari. Risparmiando così ai tifosi un’altra delusione, l’ennesima.