Roma, lunedì 5 novembre 2012 – Zeman disse Roma, e Roma fu. Finalmente si vedono i frutti del duro lavoro del boemo, massacrato dai media e dai tifosi in questi giorni per i risultati negativi della squadra. Stavolta però la musica è diversa: la Roma risponde alle critiche con un secco 4-1 al Palermo che non ammette discussioni. Poteva, come sempre, essere di più il passivo della squadra avversaria, ma ci si può accontentare.
La partita non ha mai storia: nel primo tempo infatti, i giallorossi si portano in vantaggio con il solito, inesauribile capitano Francesco Totti, che insacca di testa un pallone respinto in precedenza dal portiere rosanero Ujkani. Gol numero 4 in campionato, 219 nella massima serie. Non ci sono più parole. Il raddoppio avviene grazie ad Osvaldo, che approfitta di un regalo della premiata ditta palermitana Ujkani-Munoz , e da vero bomber di razza, segna a porta sguarnita. Nella seconda parte di gara la Roma si scatena, e trova altri 2 gol: prima con Lamela che, sempre a porta vuota, insacca una assist al bacio del greco Tachtsidis e mette a segno il suo 7° gol in 10 partite (6 in 6 partite consecutive), poi con Destro, che dribla il portiere avversario e mette dentro il suo primo gol in giallorosso. La troppa foga nel festeggiare togliendosi la maglia però, gli costa la seconda ammonizione che gli farà saltare il derby di domenica prossima. Un’ingenuità infantile che gli si può perdonare. Nel finale Ilicic mette a segno il gol della bandiera per il Palermo, buono solo per le statistiche, che vedono la Roma essere il miglior attacco della serie A con 26 reti (comprese le 3 di Cagliari) e la seconda peggior difesa con 20 reti subite in 11 giornate.
Questa vittoria permette alla squadra di Zeman di prepararsi al meglio per la stracittadina di domenica pomeriggio contro la Lazio, reduce da un pesantissimo 4-0 in trasferta contro il Catania e pronta a riscattarsi proprio nel derby. Negli ultimi 2 anni, nell’era Luis Enrique, La Roma ha perso entrambi i match contro i biancocelesti. E ora di invertire la marcia e di tornare alla vittoria.