Roma, martedì 5 febbraio 2013 – Si intitola Paris en Liberté la mostra fotografica dedicata a Robert Doisneau, inaugurata al Palazzo delle Esposizioni lo scorso 28 settembre 2012. Prevista fino al 3 febbraio, è stata prorogata fino al 10 febbraio per il grande successo riscosso. L’esposizione cade nel centenario della nascita del fotografo. Dopo essere stata presentata a Parigi presso l’Hotel de la Ville e in Giappone al Mitsukoshi di Tokyo e all’Isetan Museum di Kyoto, è arrivata anche in Italia. Come prima tappa è stata scelta Roma grazie alla collaborazione tra l’ Azienda Speciale Palaexpo, l’Atelier Doisneau, la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e Civita, con il patrocinio della Ville de Paris e di Roma Capitale.

Robert Doisneau è considerato il maestro della fotografia umanistica in Francia. Dopo essersi diplomato alla Ecole Estienne, si appassiona alla fotografia mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici e nel 1939 diventa fotografo-illustratore free-lance. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere che oggi sono tra le più riprodotte e vendute al mondo. Le sue fotografie in bianco e nero rappresentano un affresco realistico e poetico della fervente vita parigina del suo tempo. Protagonisti i suoi concittadini sorpresi nella loro quotidianità: uomini e donne intenti a lavorare, amarsi o a fare conversazione in un café, giochi tra bambini, animali, scorci del centro e della periferia, ma anche dettagli come i panni del bucato stesi ad asciugare al vento. Sullo sfondo un’onnipresente Tour Eiffel e la Senna, icone indiscusse della capitale francese.

In una lettera scritta da  Doisenau il 23 ottobre 1984 si legge il suo spirito da spettatore segreto, ogni giorno alla ricerca di nuovi scenari di cui far tesoro:“Oggi posso tranquillamente confessare che quella di lasciare alle future generazioni una testimonianza della Parigi dell’epoca in cui ho tentato di vivere è stata l’ultima delle mie preoccupazioni. Se mi fossi sistematicamente imposto una missione del genere, avrei accumulato milioni di immagini, ma in cambio di chissà quante giornate senza piacere. No: nella mia condotta non c’è mai stato nulla di premeditato. A mettermi in moto è sempre stata la luce del mattino, mai il ragionamento. D’altronde che c’era di ragionevole nell’essere innamorato di quello che vedevo?” . Paris en libertè  è una rara occasione per calarsi nei panni del fotografo, guardare Parigi coi suoi occhi e provare un pizzico di quelle stesse indescrivibili emozioni.

Maria Teresa Limosa

error: Content is protected !!