Roma, sabato 16 giugno 2018 – Trasformare le mense scolastiche tradizionali in mense biologiche, grazie ai fondi ministeriali, per la salute dei bimbi e per favorire il risparmio economico delle loro famiglie. È stato questo il filo conduttore di un convengo che ha portato ieri a Roma, nella zona di Pietralata, operatori di scuole pubbliche e private e responsabili del settore istruzione di Comuni e Municipi romani.
“Mense bio: un nuovo inizio. Istruzioni per l’uso dei finanziamenti statali per scuole pubbliche e non pubbliche” è il titolo del convegno, che si è svolto nella mattinata di ieri. L’iniziativa è stata organizzata al Camplus hotel dall’associazione “Roma di tutti” ed è servita ad illustrare i dati salienti e le modalità per accedere al riparto del nuovo Fondo per le mense scolastiche biologiche, così per come descritto dal Decreto 22 febbraio 2018 emanato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca. Obiettivo del Fondo è arrivare alla riduzione del costo del servizio mensa posto a carico delle famiglie i cui figli ne usufruiscono a scuola. Ma anche quello di realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento al servizio di refezione.
Il Fondo ha stanziato quattro milioni di euro per il 2017, che diventeranno dieci per il 2018 e il 2019, ripartiti per le singole regioni. Lo ha spiegato Roberta Cafiero, dirigente del settore agricoltura biologica e sistemi di qualità alimentare nazionale del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Il Fondo è destinato a scuole che entro il 30 giugno 2018 si iscriveranno all’apposito elenco con una procedura del tutto informatica.
Francesco Maria Bucarelli, presidente Fosan (Fondazione per lo studio degli alimenti e della nutrizione), ente attivo nelle inchieste nel campo degli alimenti, dell’alimentazione e della nutrizione, ha portato all’uditorio tutta la sua lunga esperienza scientifica e sul campo, evidenziando passaggi del decreto che necessitano di interpretazione, ed esponendo dei “casi virtuosi” di mense scolastiche bio che (l’esempio viene da Città di Castello) riescono anche a partecipare attivamente alla lotta contro lo spreco delle derrate.
Enzo Lavagnini, dell’associazione “Roma di tutti”, promotrice dell’iniziativa, ha evidenziato come il biologico, oltre ad essere un modo sano per alimentare i ragazzi ed i bambini frequentatori delle mense scolastiche, sia anche un modo per mantenere vive e redditizie le eccellenze alimentari tradizionali del nostro Paese.
Daniele Tonti, de “La Romana cooperativa”, società di riconosciuto rilievo nella ristorazione sociale e scolastica, ha illustrato la filosofia che guida l’agire quotidiano ed il lavoro di una compagine come la sua, attenta alle materie prime, all’ambiente, alla salute ed alla soddisfazione degli utenti.