Roma, martedì 21 giugno 2011 – “O si tagliano le tasse o si toglie la spina al governo”, dichiara Umberto Bossi dal raduno della Lega a Pontida del 19 giugno scorso. Dalle parole del leader del Carroccio trae spunto Ezio Mauro, direttore del quotidiano “la Repubblica”, per esternare la sua idea circa la fine di un ciclo: “Il quadro politico è debole, non basta intervenire sulla tasse, senza dire come!”. La Lega guarda avanti dicendo che non è detto che nel 2013 correrà assieme a Silvio. Mentre il premier, incapace di produrre politica, propina promesse ideologiche di stampo liberista, circa la riduzione delle tasse, in Europa l’Italia deve difendersi dall’accusa di fornire una rappresentazione falsata della realtà, all’insegna di un bieco negazionismo della crisi, senza che vengano posti in essere provvedimenti per la crescita economica del Paese. Secondo Moody’s una celebre società americana di ricerca finanziaria, il nostro Paese deve rimboccarsi le maniche, poiché all’orizzonte c’è il declino della Grecia.
Ma come può occuparsi del Paese una classe politica divisa su tutto? Tenere insieme la Lega, ex AN ed il PDL sembra un’operazione fantascientifica, mentre di fronte alle difficoltà echeggiano cori di secessione. Bossi chiede la fine delle “missioni di pace” mentre il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini dice: “La missione non finisce ora”. La richiesta di spostamento dei ministeri al Nord da parte della Lega spacca la destra italiana, tanto che il PD, in seguito alle avvisaglie d’ingovernabilità, ha chiesto di votare in Parlamento.
Tra le altre cose a creare un clima di sfiducia generale oltre alle varie emergenze irrisolte ed al clima di continua campagna elettorale a base di scandali sessuali, concorre anche l’inchiesta sulla loggia segreta P4, in cui spuntano nomi noti del centro destra italiano. Secondo le ipotesi investigative dei Pm tale loggia era un organismo dedito a raccogliere informazioni su notizie riservate a scopo ricattatorio per influire su appalti pubblici o nomine chiave a livello istituzionale e nel mondo degli affari. Ieri è stato posto ad interrogatorio da parte della Magistratura di Napoli l’ex giornalista Luigi Bisignani, agli arresti domiciliari dal 15 di giugno scorso sotto l’accusa di essere il lobbista faccendiere della P4. Bisignani fino a ieri risultava essere in buoni rapporti con Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo di Silvio.