Viterbo, martedì 8 maggio 2018 – “All this. In un mondo dove gli uomini onesti ignorano il degrado morale e materiale, il male si diffonde”. È il titolo dello spettacolo, diretto da Sandro Nardi, con il quale il laboratorio teatrale integrato della Neuropsichiatria infantile della Asl di Viterbo torna in scena, quest’anno per ben due volte e in due dei principali teatri della Tuscia. Venerdì 11 maggio alle 21 all’Unione di Viterbo e sabato 12 maggio, sempre alle 21, al teatro Boni di Acquapedente.
Un progetto, quello del laboratorio teatrale integrato, che è realizzato dalla unità operativa Tsmree, diretta da Marco Marcelli, in collaborazione con l’associazione Eta Beta e con la cooperativa sociale “Gli anni in tasca”. Lo spettacolo vede protagonisti sul palco i ragazzi della Neuropsichiatria aziendale insieme ad alcuni volontari.
«La tutela della salute mentale e la riabilitazione in età evolutiva – spiega Marco Marcelli – sono compiti fondamentali del servizio sanitario nazionale. Per attuare un programma efficace in questo ambito è necessario intervenire mediante un’azione convergente e sinergica sul piano ambulatoriale e riabilitativo. I laboratori teatrali integrati sono parte integrante del processo formativo poiché contribuiscono al perseguimento di obiettivi fondamentali per la crescita globale. Costituiscono, infatti, un’importante occasione di espressione della propria personalità ed individualità e permettono la sperimentazione di stili e modelli internazionali non presenti nel proprio repertorio comportamentale o non espressi nell’abituale ambiente di vita. Il teatro integrato è un contesto privilegiato in cui mantenere e potenziare le competenze cognitive, le funzioni esecutive ed emozionali, relazionali e sociali, comunicative e linguistiche. Favorisce la consapevolezza di appartenere a un gruppo, allena a controllare le insicurezze, le resistenze, e a gestire le reazioni emotive».
«Eta Beta – aggiunge il regista dello spettacolo, Sandro Nardi – continua la sua ricerca teatrale. I giovani attori, che ho diretto in questi ultimi cinque anni, hanno avuto la possibilità di sperimentare un percorso teatrale innovativo che, attraverso una drammaturgia contemporanea, li ha portati a trattare tematiche coinvolgenti che affrontano storie di realtà sociale dei nostri giorni. La nuova produzione è “All this”: una messa in scena simile ad uno tsunami, in cui i protagonisti sono immersi nel degrado del mondo. Un degrado umano e materiale fatto di distruzione, violenza, sfruttamento e genocidi in un mondo dove i sentimenti si sono ormai dissolti a causa delle guerre interminabili che devastano territori e persone, dell’inquinamento ambientale e dei disastri naturali e umani. “All this” sarà una messa in scena fisica, surreale, ironica, giocosa e grottesca che, utilizzando un linguaggio teatrale innovativo e una scenografia fatta di immagini forti e dirompenti, esprimerà un teatro civile in cui la trasposizione della realtà è in grado di risvegliare la coscienza degli spettatori, richiamandoli a un atto di responsabilità, facendoli diventare parte attiva e spingendoli a farsi carico degli eventi, così da stimolarli a ritornare ad essere società civile. Spesso accade che non ci sentiamo coinvolti di quello che accade, fino a quando non ne siamo noi stessi i protagonisti».