Ravello, 26 maggio 2014 – L’edizione 2014 del Festival di Ravello introduce una novità artistica all’interno della manifestazione che anche quest’anno si terrà all’interno di Villa Rufolo e Piazzale dell’Auditorium. Dal 27 giugno al 31 ottobre il comitato di selezione degli eventi espositivi insieme all’artista campano Mimmo Paladino espone l’opera monumentale dell’artista britannico Tony Cragg. In collaborazione con Fondazione Tramontano Arte e curata da Flavio Arensi, la mostra si disloca attraverso una serie di sculture lungo un suggestivo percorso che unisce gli spazi straordinari della Villa con l’Auditorium Oscar Niemeyer. La vista mozzafiato fa da scenario allo scultore inglese e alle sei sculture dislocate in diretto confronto con le linee del geniale architetto brasiliano. Nella Villa le opere si innesteranno fra gli scorci del parco, nelle antiche cucine dal sapore normanno e infine nella ex Cappella, dove sarà posizionato Congregation, un omaggio al mare. Un lavoro che richiama le antiche imbarcazioni in legno costellato da centinaia di uncini d’acciaio. Le sculture in bronzo formano un percorso temporale che dagli anni Novanta arrivano alle ultime realizzazioni e segnano alcuni fra i principali approdi della poetica del maestro inglese.
Tony Cragg, classe 1949, visual artist e scultore britannico, è stato il Direttore della Kunstakademie Düsseldorf fino alla fine della scorsa estate (2013). Attraverso le sue lezioni e le sue letture Cragg è da considerarsi come un artista a tutto pieno e così autorevole nel campo scultoreo da influenzare già le generazioni di giovani artisti. La sua prima esposizione risale al 1979 al Lisson Gallery di Londra. “Vorrei che accada nel corso di fare le cose, in modo che appena una generazione di sculture è salito, un’altra generazione sta venendo su e le cose stanno crescendo intorno a me. Ecco come sembra funzionare per me. C’è questa idea che la scultura sia statica, o forse addirittura morta. Mi sento del tutto contrario a questo. Io non sono una persona religiosa – Sono un materialista assoluto – e per me il materiale è eccitante e in ultima analisi, sublime.” Racconta Craig – “Quando tutto questo è coinvolto nel fare scultura vuol dire che sto cercando un sistema di credenze o di etica nel materiale”. Ancora una volta Ravello trova nel connubio fra arte plastica, musica e valorizzazione del territorio, la migliore formula per un accesso quanto sentito dibattito sulla contemporaneità, i suoi linguaggi e le voci più importanti del palcoscenico artistico. Si propone come punto di riferimento per la ricerca scultorea in Italia. Il catalogo dell’esposizione sarà pubblicato da Arte’m.