Roma, martedì 30 aprile 2013 – Ha la vocazione ed il ruolo da leader, è Miro Klose (nella foto). Neanche il tempo di prendere confidenza con gli avversari e, dopo aver sostituito Hernanes al 30’ della ripresa, la sola presenza del fuoriclasse tedesco ha spinto la Lazio alla vittoria. Dopo la rocambolesca rete realizzata da Izco, rilancio di Radu che colpisce il romeno con la palla che termina alle spalle di Marchetti, la Lazio è apparsa frastornata e priva di incisività, ma l’entrata in campo di Klose, dopo il lungo infortunio, ha cambiato le sorti della gara.
L’autogol di Legrottaglie e il rigore realizzato da Candreva hanno rilanciato la Lazio in piena zona Europa League. Mister Petkovic si affida al solito 4-1-4-1 con una formazione davvero inedita: Marchetti tra i pali e la linea difensiva composta da Gonzalez, Biava, Cana e Radu. Posizionato in cabina di regia Ledesma con la linea mediana composta da Onazi ed Hernanes, sulle fasce laterali la coppia Lulic-Candreva. In attacco esordio dal primo minuto di Saha. Scialba la prova del francese che, oltre a divorarsi una facile occasione in apertura di gara, è apparso un corpo estraneo alla squadra. Da rivedere.
La gara
E’ la Lazio a fare la partita e dettare i ritmi all’incontro con il Catania che si difende con ordine e come può si affida alle ripartenze, davvero rare, con Gomez. E’ Candreva a rendersi pericoloso dalla distanza con un tiro che neutralizza Andujar. Al 14’ è Saha ad avere l’opportunità clamorosa per siglare la rete del vantaggio, ma il diagonale dalla breve distanza del francese attraversa tutta la porta e termina oltre la riga di fondo. La Lazio continua a macinare gioco, ma in avanti latita con Saha che appare fuori dal gioco e mai pericoloso. Alla mezz’ora è Cana, dopo una lunga galoppata, a penetrare in area di rigore, ma la conclusione dell’albanese colpisce la traversa. Nei minuti finali la Lazio si affida alle conclusioni dalla distanza con Candreva che Andujar neutralizza senza problemi.
In apertura di ripresa, al 5’, la dea della fortuna si ricorda della formazione catanese che realizza un “gollazzo”: il rinvio di Radu, in area di rigore, colpisce Izco con la palla che si impenna e termina alle spalle di Marchetti. Se il pareggio poteva essere un risultato ingiusto, la sconfitta avrebbe sicuramente penalizzato oltre misura la Lazio che ha dominato in lungo e in largo la formazione isolana. La Lazio sbanda e Petkovic, al 18’, cambia fisionomia alla squadra mettendo in campo Ederson e Kozak al posto di Onazi e Saha. La Lazio acquista profondità e al 23’ è Kozak a penetrare in area di rigore, ma il centravanti ceco viene fermato platealmente da Alvarez, che viene graziato da un pessimo direttore di gara, Massa di Imperia.
Alla mezz’ora finalmente Petkovic mette in campo Klose al posto di Hernanes e la Lazio d’incanto inizia a girare a mille. Al 34’ è Legrottaglie, per anticipare Kozak, a siglare con un autogol il pareggio. la Lazio, anima e cuore, si getta in area di rigore con Ederson, ma viene fermato fallosamente da Bellusci: Questa volta il direttore di gara assegna il penalty che Candreva, al 36’, realizza e firma il definitivo 2-1. Ultimi brividi finali con Barrientos che, invece di restituire palla alla Lazio dopo un leggero infortunio di Marchetti, prova a sorprendere il portiere laziale con un tiro che sfiora la traversa, tra il disappunto dei giocatori laziali e dell’intero stadio Olimpico per il comportamento antisportivo del catanese. Al triplice fischio finale la Lazio conquista tre punti pesanti per il campionato, in attesa del quarto di finale di Europa League ad Istanbul e del derby con la Roma.