Roma, lunedì 7 maggio 2012 – E’ finita. Si conclude con il peggiore degli scenari per i tifosi giallorossi: la Roma fuori dalle coppe europee, dopo il pareggio interno di ieri sera con il Catania e la vittoria dell’Inter nel derby con il Milan per 4-2, anche se c’è ancora attesa per le decisioni sul calcioscommesse, che potrebbero portare penalizzazioni ad altre squadre e far risalire in classifica i giallorossi.
L’esclusione dalla coppe europee era un evento che non accadeva da 14 anni, nella stagione 1996/97: in quell’annata, sulla panchina della Roma, c’era Carlos Bianchi ma non terminò la stagione a causa dei risultati negativi e fu sostituito dalla coppia Liedholm-Sella, che traghettarono la squadra fino al termine del campionato per poi lasciare la panchina della Roma a Zdenek Zeman.
Stesso destino che sembra essere scritto per Luis Enrique che, dopo una stagione completamente fallimentare, sembra però ostinato nel continuare per la sua strada e restare sulla panchina gioallorossa, come conferma il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, ai microfoni di Roma Channel: “Luis è confermato, i ragazzi gli rivolgono una sorta di appello perchè hanno capito che con lui possiamo raggiungere alcuni risultati”. Riguardo al futuro poi aggiunge: “C’è un futuro nel calcio della Roma. Oggi c’è un certo scoramento, ma il futuro non è lontano, è già domani, è stata un’annata difficile ma sicuramente riusciremo a costruire una squadra fortissima”.
Questo è un chiaro segnale che la società difende che sarà sempre al fianco del tecnico asturiano, anche perché, come dichiarato in passato dal direttore generale Franco Baldini, sarebbe un fallimento della stessa dirigenza giallorossa. Di diverso avviso però sembra essere la tifoseria della Roma, che attribuisce a Luis Enrique le colpe maggiori di questa annata disastrosa e che si aspetta un suo esonero per ripartire il prossimo anno in maniera più positiva. Dopo la partita di domenica prossima con il Cesena, il tecnico svelerà finalmente il suo futuro, così da gettare le basi per la prossima stagione e dare almeno la certezza su chi guiderà la squadra.
Un tributo infine al capitano della Roma Francesco Totti è d’obbligo. A 34 anni (35 a settembre), trascina ancora la squadra, fa assist, segna due gol dopo aver sbagliato un rigore e la ribattuta a porta vuota, toccando quota 215 in Serie A, a un solo gol dal terzo posto dei migliori marcatori di tutti i tempi, e le 500 presenze nella massima serie: tutte, rigorosamente, con la stessa maglia giallo ocra e rosso pompeiano. Simbolo di una squadra, di una città che lo ama e che lo osanna anche quando le cose vanno male, come in questa stagione, e che gli sarà sempre accanto, come lui lo è per loro e per i suoi compagni, sempre. E come recitava un vecchio striscione : “to be continued…”.